I Tricia Takanawa sono un gruppo di musica pop cantautorale, che si vanta della sua attitudine punk, ma che sotto sotto vorrebbe essere una boyband. Dopo una lunga pausa invernale, la band torna rinvigorita e con un inalterato obbiettivo fisso: “Scrivere canzoni per fare innamorare di noi, in quanto boyband, tutte le donne.”
La band canta di storie vere e un po’ sfigate, magari solo un po’ romanzate, ma per scelta non sentirete pronunciare l’abusatissima parola con la “A” prima del terzo disco. Aspetteremo allora.

Per prepararci a questo incredibile venerdì sera, in cui i TT torneranno ad esibirsi live al Circolo Kessel di Cavriago in apertura a SAN DIEGO – un ragazzo di oggi che ha scelto di non svegliarsi ripercorrendo synth-pop e frammenti italodisco devoti tanto allo stile di certe nostre popstar anni ’80 – abbiamo raggiunto il quartetto parmense per farci dare il loro personalissimo Gimme 5:

Meri Luis di Lucio Dalla perché (azzento bolognese on) dio bon che pacca!

Simply shady di George Harrison perché l’abbiam plagiata, non ci ricordiamo dove, ma l’abbiam plagiata.

Mother di Lennon perché volevam plagiargli la campana all’inizio, ma l’han già fatto i metallica che ci fan cacare e allora niente.

Absolute beginners di Bowie perché c’é un accordo che non sappiam come si chiama (e infatti lo chiamiam “sol di bowie”) e che abbiam messo in Eskimo.

Black or white di M. Jackson perché, dal vivo, alla fine della nostra Ragazza con la bici da uomo ci scappa sempre di fare il riff del suddetto pezzo.

 

Che roba, siam partiti che 5 pezzi sembravano impossibili da tirar fuori e adesso non smettiam piú di trovarne.