“Not everyone can be like me and Michael” mgmt

 

Il 27 novembre sul palco dell’Estragon di Bologna, accolti da un parterre sold out, si sono esibiti gli MGMT, noto duo newyorchese, composto da Ben Goldwasser e Andrew VanWyngarden, che nel 2002 cominciò a suonare, non con l’intenzione di formare un vero gruppo ma per il solo gusto di mostrare l’un l’altro la propria visione della musica. Questa loro caratteristica non è mai mutata nel tempo e, on stage, continuano a proporre il loro “pop psichedelico multiforme” con grande orgoglio.

Il concerto inizia con Little Dark Age, seconda traccia dell’album omonimo che stavamo aspettando da ben cinque anni e che finalmente uscito a febbraio di quest’anno, riabilita dallo stato letargico il duo con un gran bel lavoro fatto di melodie orecchiabili dal sapore pop anni 80 e testi surreali, quasi complessi, ma dall’animo fresco e pur sempre ironico.

“Oh
Forgiving who you are
For what you stand to gain
Just know that if you hide
It doesn’t go away
When you get out of bed
Don’t end up stranded
Horrified with each stone
On the stage
My little dark age”

Tra visual psichedelici e luci viola e rosa, gli MGMT, in un crescendo di emozioni, ci riportano cuore ed orecchie ad un loro grande successo del 2007, Time to Pretend, brano a cui sono particolarmente legata, nonché prima e trainante traccia del loro debut album “Oracular Spectacular”. Una innata sfacciataggine mista ad un sentimento di forte allegria fecero subito diventare il singolo un tormentone indie, l’inizio di una nuova era musicale o semplicemente, la cosa giusta al momento giusto.

“ This is our decision to live fast and die young.
We’ve got the vision, now let’s have some fun.
Yeah it’s overwhelming, but what else can we do?
Get jobs in offices and wake up for the morning commute?

Forget about our mothers and our friends
We were fated to pretend.

I’ll miss the playgrounds and the animals and digging up worms
I’ll miss the comfort of my mother and the weight of the world
I’ll miss my sister, miss my father, miss my dog and my home
Yeah I’ll miss the boredom and the freedom and the time spent alone “

Il concerto prosegue con il pubblico in fermento, in un mix perfetto tra canzoni pop alternate a tinte più psichedeliche. Me and Michael, in origine Me and my girl, “hit da karaoke” nonchè quarta traccia estratta dall’ultimo album è, tra queste, un chiaro omaggio alle ballad synth pop anni 80, e senza avere un vero e proprio significato, risulta dal grande impatto emotivo. Indubbiamente uno dei brani più riusciti del disco e di questo live.

Not everyone can be like me and Michael

Poi alle prime note della celebre Kids il pubblico impazzisce. Un pezzo che non passerà mai di moda, che sarà sempre attuale e che non ci stancheremo mai di ascoltare in ogni playlist spotify che si rispetti.

Control yourself
Take only what you need from it

Il concerto si chiude con il bis, dove vengono eseguite When You’re Small , Handshake, e TSLAMP l’acronimo di Time Spent Looking At My Phone, vale a dire: tempo passato a guardare lo schermo del cellulare, e avremmo voluto Hand It Over, ultimo pezzo di “Little Dark Age”, dal ritmo si tranquillo, quasi dreamy, ma che esplicitamente rimanda al Presidente Trump.

“The joke’s worn thin, the king stepped in
Now we’ll see who is who
Look who’s bending over”

Setlist

Little Dark Age
When You Die
Time to Pretend
She Works Out Too Much
Alien Days
James
Flash Delirium
Electric Feel
When You’re Small
TSLAMP
Me and Michael
Kids

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When You’re Small
The Handshake
TSLAMP
The Youth Brian Eno