Vogliono lasciare una traccia di quello che è il loro vissuto, il brulicare di vita dei vicoli di Salerno, l’amore per il sound neapolitan e le colonne sonore italiane 70s, i film di serie B e i poliziotteschi, l’epopea dei contrabbandieri di sigarette, la passione per i vinili e le cassette mixate, senza dimenticare amori di seconda mano e polverose partite di serie C. Trovano il loro rifugio nella casa/studio nel centro storico, che è lo spazio materiale in cui sintetizzatori, soul e disco d’oltreoceano si incontrano con la maniera indigena – storica e intima assieme – di concepire la melodia, sino al resto della città, che plasma e forma il loro immaginario, ricolmo di personaggi-maschere, e per questo così profondamente cinematografico.

Nati sotto il sole della “Salifornia” e cresciuti a pane, funk e sceneggiate, la Banda Maje è una family più che una semplice band: un numero sempre liquido di componenti al suo interno in cui tutti suonano tutto, un luogo fisico e mentale che è lo scenario perenne dentro cui si muove la loro musica. “Ufo Bar” – otto tracce in cui i tappeti strumentali della band camminano di pari passo con una narrazione cinematica che fa luce sul vissuto quotidiano – è il loro LP d’esordio fuori per Four Flies Records, label specializzata in musiche per l’immagine e l’immaginazione.

Questo disco, dialogando, emerge che “è nato dal fatto che inspiegabilmente al Comune non ci hanno accettato la domande che abbiamo presentato per fare gli impiegati all’Ufficio Verde Pubblico, e noi ci teniamo assai a sto fatto del verde pubblico.” Ce lo raccontano traccia dopo traccia.

FORNELLESSE
Le Fornellesse sono le abitanti dell’antico rione Fornelle di Salerno. Nel 1872 il sindaco vietò la tradizionale processione del Santo Patrono a cui il popolo è visceralmente legato. Le Fornellesse organizzarono una processione abusiva rubando la statua del Santo. Questo sberleffo nei confronti dell’ottusità del potere costituito, nato dall’unione spontanea di queste donne, ce le ha fatte immaginare come certe super eroine funky da telefilm anni ’70.

UFO BAR
L’UFO Bar è il rifugio dei nottambuli incalliti. È uno stato mentale, è dentro ognuno di noi. Chi non ha mai sognato di fare una vita notturna potentissima a bordo di un’ Alfasud 1.3 davanti al mare?

LIVING DISCO CLUB
Il Living Disco Club è una discoteca favolosa, detta anche lo Studio54 dei poveri. Un’immagine patinata della provincia dei primi anni ‘80: cocaina, spensieratezza, evasione fiscale. Dedicato a tutti gli avanzi di balera.

‘MMIEZZ ‘A VIA
Storia d’amore appassiunata, nata per strada (“mmiezz ‘a via”), ma irta di perniciosi ostacoli. Ciò comporta inevitabilmente il trovarsi di notte da soli a camminare senza meta per la città rimuginando ossessivamente (ma quanta guaje c’aggio passat’ appriess a tte?!?). Storia d’amore tormentata in generale.

P’ CIEL P’ MAR P’ TERR feat. TONICO70
P’ Ciel P’ Mar P’ Terr è un manifesto in cui Tonico 70 col suo rap tira fuori la dimensione umana e il lato romantico dei contrabbandieri.

2010
Una persona speciale, i tormenti interiori, la lentissima elaborazione di un distacco. Napoli sullo sfondo.

AGO
Pezzo dedicato al mitico Agostino Di Bartolomei, il Capitano. Una storia complessa e lancinante, un omaggio ad un vero Campione non solo nella sport ma anche nella vita.

SUNDAY EMBARCADERO
Ti trovi una domenica seduto al sole sul lungomare di fronte all’Embarcadero, ti volti un secondo e – sbam! – sono passati 20 anni. In sostanza è un pezzo sulla Provincia che fagocita vite intere nella sua immobilità. Dedicata al grandissimo Vittorio Caprioli e al suo film LEONI AL SOLE.