Laurino, giovane cantautore veronese classe ’96, con le sue canzoni punta dritto al cuore utilizzando una scrittura sensibile ed eccentrica e un linguaggio fatto di parole semplici ma efficaci. 

Se tutti alzassimo il volume del cuore, e abbassassimo per un attimo quello della voce… io non avrei paura!

Con il suo ultimo singolo, fuori per Cabezon Records, Laurino tenta la cosa più difficile di tutte: spostare l’attenzione verso gli altri, abbassare la voce e, finalmente, ascoltare. Per andare alla radice della sua musica gli abbiamo chiesto di raccontarci il suo personale #gimmefive. Non vi resta che premere play, abbassare il volume della voce e alzare quello del cuore e del vostro dispositivo:

Pino Daniele – Alleria
Pino Daniele è il mio collegamento temporale con la fase dell’infanzia. E’ il primo musicista e cantautore italiano che mi ha rapito da bambino per portarmi a conoscere una cosa fondamentale: il suono. Alleria è un pezzetto del mio cuore, già dalle primo note di piano e contrabbasso che introducono il pezzo mi sento – come da piccolo – ancora rapito. Ed è una cosa fighissima a pensarci, nonostante le disillusioni e la percezione diversa della vita questa cosa succede ancora. Fortissima come ai tempi.

Talking Heads – Once in a Lifetime
Vogliamo parlare tra l’altro del videoclip di questo pezzo? Per me uno dei più bei videoclip musicali mai fatti. Qua i Talking Heads sparano una mina incredibile, a parte che tutto il disco è una figata. Ascoltatevi “Remain In Light” se ne avete occasione (adesso è l’occasione, daje).

John Lennon – Mother
Questa canzone ha dentro l’anima di un essere umano. E tipo io odio parlare di anime o cose del genere perché mi sembrano cose troppo astratte, tentativi linguistici di definire qualcosa di indefinibile. Ma non saprei come altro spiegare questo pezzo di Lennon. E’ un urlo.

Sergio Caputo – Un sabato italiano
Questa la devo spiegare. Mi sta passando adesso su Spotify mentre sto scrivendo questa cosa per B&S e quindi stica: la butto in mezzo. E’ un pezzo davvero figo, non puoi non muovere almeno una parte del corpo mentre lo ascolti. Da piccolo non stavo mai fermo quando partiva questa chicca di Caputo.

Frank Ocean – Nikes
Frank Ocean l’ho scoperto (tardi ma l’ho scoperto) grazie a un consiglio di un mio amico (grazie Barba), credo sia stato all’inizio dell’anno scorso. Butto su “Blond”. Parte Nikes. BAM!
Era da tempo che un’artista non mi colpiva dentro in maniera così forte.