La stagione invernale del Covo Club, è il caso di dirlo, è entrata nel vivo. Dopo un avvio con i seguitissimi live di His Clacyness, Gomma ed i sold out di Pinguini Tattici Nucleari e Belize, arriva un altro protagonista della nuova scena italiana. Tra gli esponenti maggiori dell’etichetta Bomba Dischi, Alex Germanò porta a Bologna il suo primo full lenght Per cercare il ritmo. L’album raccoglie 9 canzoni d’amore, d’amicizia, di solitudine, di malinconia mista a indolenza giovanile, nascondendo una propensione di ricerca positiva. Un disco semplice e personale in tutti i suoi aspetti, che parla di sentimenti nelle sue dinamiche più intrinseche su atmosfere, ben suonate nella formazione a quattro live, che attingono al jazz, alla Motown, al pop-rock e alla disco-music.
Alex è un ragazzo semplice, un ottimo cantante e musicista, che dopo aver rotto il ghiaccio, riesce ad emozionare il pubblico presente sulle note di Dicembre, Grace e della bella e probabilmente autobiografica San Cosimato, nel cui testo, in fondo, ci siamo rivisti un po’ tutti… “Già mi immagino quando dovrò cambiar percorso per andare al bar, per evitare di rispondere alla domanda come stai? Sto bene e invece tu? Che cosa mi racconti?”

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Dopo due chiacchere con Marco Maiole fresco di release del suo nuovo album Music for Europe, prima di Germanò, un altro live per noi atteso. Pieni di curiosità, accogliamo sul palco i Réplicant. Il duo parigino ci presenta il loro debut ep che viaggia su basi pop dance, con inserti elettronici. Sei canzoni (4 estratte da Quatre chanson d’amour), in cui si alterna e si sovrappone la voce maschile alla femminile, quest’ultima con forte accento francese che rende in Superamore e Vieni con me, i singoli che hanno lanciato il progetto in Italia, tutto più delicato e in un certo senso sexy. Un melting pot linguistico, dove oltre alla cover di La stagione dell’amore, trovano spazio Paris omaggio alla loro capitale di provenienza, cantata in lingua madre, e una dedicata a Blade Runner da dove prende origine il loro nome.

“Da Parigi a Roma facciamo la musica dei replicanti, questi esseri metà umani metà artificiali, la cui vita è tutta intera una lotta contro la morte, e che si amano dell’amore più intenso e più irrequieto che c’è.”