Lontana dall’intento di scrivere un masterpiece della letteratura italiana, ho voluto comunque riprendere dal buon vecchio Thackeray (e non da Marchetti, attenzione) la serialità delle narrazioni che si susseguono in Vanity Fair e su quella falsa riga costruire un altro tipo di storie.

Anzi, più che storie, le mie vogliono essere delle immagini che cercano di legare alla musica di un brano le sue possibili evocazioni di ambito stilistico, tale che, in questa fiera della vanità, a sfilare siano gli artisti vestiti delle loro note, dei colori invisibili che solo con un orecchio attento si possono percepire.

Sulla passerella della vanità, lasciamo che a succedersi sul catwalk (di artisti e musicisti), sia invece la nudità dell’indie.

Anna Castiglia, Bovarismo

Madame Bovary c’est moi, ma è anche tutti noi, insieme ovviamente alla personalità dalle mille sfaccettature e colori di Anna Castiglia. In “Bovarismo”, infatti, la vediamo in due versioni, l’artista che mostra se stessa, nei panni che sono esattamente i suoi e in contemporanea scopriamo anche quello che è il suo alter-ego: ovvero una versione androgina della stessa che unendo in sé entrambi i sessi, li supera, mettendo invece al centro di tutto l’istinto e la fantasia.

Adelasia, Nella Notte

Entriamo nel mondo onirico di Adelasia, con “Nella notte”, il brano che attinge dalla materia freudiana per trasformarla in musica. Con esso viene fuori un nuovo stile della cantautrice di Lucca, che potremmo declinare in un outifit black and white, pieno di contrasti e con stampe psichedeliche. Un look questo che rifletterebbe nell’estetica il gusto artistico e musicale di Adelasia e che ascolto dopo ascolto scopriamo e riscopriamo ogni volta un senso nuovo e opposto al precedente di “Nella Notte”.

Apice, Attimi di Sole

Lo abbiamo visto nei panni di un indiano d’America, dopo aver scelto di indossare solo un vestito fatto di musica e poesia; lo vediamo ora “trafitto da un raggio di sole”, per citare i più grandi in materia di parole. E con la penombra di qualcosa che sta piano piano spuntando dietro l’orizzonte ci piace disegnare così il profilo di Apice e del suo nuovo disco “Attimi di sole”. Un album che si compone appunto di istanti, fissati (per fortuna) per sempre dentro la durata di nove canzoni.

Francesco de Leo feat. Myss Keta, Swarovski

Ci serve l’idea dell’outfit su un piatto d’argento Francesco de Leo e la sua nuova “Swarovski” …invitando a nozze anche la regina dello stile underground Myss Keta. L’outfit perfetto resta dunque un vestito da sera, che sia uno smoking o un abito lungo con strascico, ovviamente rivestito dei soli cristalli della marca col cigno. Attenzione però, cristalli e non diamanti, perché si sta sempre attenti allo stile, senza mai mettere da parte l’umiltà che di sicuro contraddistingue de Leo.

Urania, Anime  

Look spaziale per “Anime”, il nuovo singolo delle Urania. Potremmo immaginarcele con tuta da astronauta adattata però ad un contesto più urban, sì perché “Anime” riprende il mood del precedente singolo “Orbita Lunare” e così come quest’ultimo ci catapulta in un Universo totalmente diverso da quello che conosciamo. “Anime” potrebbe essere una sorta di voce extraterrestre sussurrata da un sistema solare non così lontano dal nostro.

Visconti, DPCM

Abito casual, shorts e camicia sbottonata, magari anche un cappellino per proteggersi dal sole che a breve ci scotterà la testa. Questo l’outfit di Visconti per il suo “DPCM”, e del resto, quale outfit migliore se non qualcosa di così disimpegnato come questo? Eppure, però le tracce del suo nuovo album impegnate (e non necessariamente impegnative) lo sono, tra punk e “Morte a Venezia” e ancora tra elettronica e “le idi di marzo” conosciamo, traccia dopo traccia, un album che a tratti parla anche un po’ di noi.