Lontana dall’intento di scrivere un masterpiece della letteratura italiana, ho voluto comunque riprendere dal buon vecchio Thackeray (e non da Marchetti, attenzione) la serialità delle narrazioni che si susseguono in Vanity Fair e su quella falsa riga costruire un altro tipo di storie.

Anzi, più che storie, le mie vogliono essere delle immagini che cercano di legare alla musica di un brano le sue possibili evocazioni di ambito stilistico, tale che, in questa fiera della vanità, a sfilare siano gli artisti vestiti delle loro note, dei colori invisibili che solo con un orecchio attento si possono percepire.

Sulla passerella della vanità, lasciamo che a succedersi sul catwalk (di artisti e musicisti), sia invece la nudità dell’indie.

 

Martin Kholstedt, LUV

Ambientazioni dai toni pastello, immagini colorate ad acquerello e la musica a metà strada fra l’elettronica analogica e la musica neoclassica. Stiamo parlando del nuovo singolo di Marin Kholstedt (foto di cover) dal titolo “LUV”, un brano che anticipa il mood ampliato prossimamente nell’album. L’artista mescola la sperimentazione più contemporanea a metodologie di stampo più classico, creando così come risultato una performance immaginaria per le nostre orecchie.

Mantis, XX.buio, IRA

Se il killer prototipico dei film horror indossa una maschera per non farsi riconoscere, perché non dovrebbe scegliere tra queste proprio quelle del carnevale veneziano? Con le loro espressioni sardoniche e a tratti inquietanti ben si sposano con la filosofia dell’ “IRA” cantata da Mantis e XX.Buio, due artisti che hanno fatto della sperimentazione il loro unico credo. In “IRA” ambientazioni da brivido e situazioni al confine con l’onirico sono il terreno fertile per poter indagare sull’istintualità dell’animo umano.

AIZA E MATI, domani mi passa

È lo stile dei nuovi (t)rapper (tshirt oversize, occhiali stretti e scuri come quelli 90s) quello dei gemelli Aiza e Mati, che ci presentano in questa settimana di uscite il loro nuovo singolo “domani mi passa”. Un brano emozionale che tocca le sponde dell’indie grazie alla produzione di okgiorgio. “domani mi passa” è una lettera di sfogo dopo una rottura d’amore, che cela in sé una velata speranza di ripresa.

Aquarama, In Orbita

Camice psichedeliche e tuta da astronauta. Combinazione insolita, vero? Effettivamente è così, eppure l’insieme di questi due elementi non è mai stato così ovvio e naturale. Sì perché gli Aquarama ci portano “In orbita” con il loro nuovo singolo, che, portandoci indietro nel tempo per certe sfumature jazz e funk del brano non possono far altro che farci immergere nella psichedelia pura degli anni Settanta (con qualche lieve variazione, è chiaro).

 

Gamaar, Kafka for president

Ha una verve che ricorda le rock band anni Novanta, quelle si portavano ancora dietro gli strascichi del grunge alla Nirvana. Con i Gamaar, infatti, ripercorriamo non solo lo stile ma anche l’intenzionalità del progetto: “Kafka for president” è un disco arrabbiato, un disco anticonformista che cerca di denunciare l’attuale società dell’apparenza avallata dal capitalismo incessante. Suoni acidi e distorti fanno da involucro perfetto per una band che ha come unico obiettivo quello di veicolare un messaggio importante al suo ascoltatore.

Casx, Fammi male

Un vestito da sposa bianco e trasparente come nei migliori dei film che parlano di fantasmi, un po Casper, un po la sposa cadavere di Tim Burton, Casx appare senza però scomparire con il suo nuovo e secondo singolo “Fammi male”. Un brano dalle sfumature goth e spettrali che parla di una generazione dimenticata, come quella di Myspace, a quella che ad oggi non riesce a varcare la soglia dell’essere adulto per paura di fallire.

IGI, Cowboy

Stile senza tempo e outfit da “Cowboy”, come quello di cui ci canta IGI nel suo nuovo singolo dal retrogusto bedroom pop e lo-fi. Un brano questo che ci fa attraversare tutti i mari fino a farci arrivare dall’altra parte del mondo; “Cowboy” è la risposta indie rock di chi ha iniziato a scrivere canzoni fin dalla propria adolescenza, in un mondo in cui l’unico modo per mettere a tacere tante domande è con la trap.