Il 23 Settembre torna al Circolo Kessel di Cavriago il Sofàr Festival (qui l’evento).
Sofàr Festival è il punto d’incontro tra musica, street art, cibo genuino e tutto ciò che ci fa stare bene. Sofàr come so fare e so essere creativo, come voglia di sperimentare e di ascoltare musica nuova ma anche come un sofà comodo e accogliente pronto a darci ristoro dopo una torrida estate.
Ed è proprio in questa terra di confine che si colloca la lineup di questa seconda edizione che sembra fatta apposta per coccolarci e ritemprare mente e corpo con i live di HER SKIN e Tersø ed esplorare sonorità più notturne e danzerecce con il set di Pieralberto Valli, in un viaggio oltre i confini della materia, e con l’atteso ritorno di Godblesscomputers.

Abbiamo così raggiunto i Tersø per saperne di più sul loro EP d’esordio L’Altra Parte uscito il 24 Marzo per l’etichetta Locale Internazionale (Bruno Belissimo, Yombe)

 

Ho scoperto con piacere che la vostra musica rinfresca la mente quando fuori c’è un caldo torrido e riscalda il cuore in queste prime giornate umide e piovose..Qual’è secondo voi la stagione migliore per ascoltare L’Altra Parte?
La nostra stagione preferita è sicuramente l’autunno quando sta per diventare inverno ma puoi ancora metterti il giubbotto di jeans. L’Altra Parte è stato scritto in inverno e si porta dentro quelle temperature e colori.

Nel vostro EP musica e parole si mescolano alla perfezione guidando l’ascoltatore verso sensazioni precise quasi immortalabili in un signolo frame. Come viene creata questa alchimia? Partendo dalle parole o dalla musica?
Non abbiamo regole precise, alcuni pezzi nascono da idee musicali e altri da idee melodiche che si influenzano a vicenda. Non è una cosa che decidiamo in partenza, però ci piace pensare che chi ci ascolta possa immaginare e vedere i messaggi che vogliamo dare e quindi gli dedichiamo molta cura.

Com’è nel 2017 far parte della scena indipendente Bolognese?
Bologna è una città molto viva e geograficamente strategica. Molte cose passano di qua e farne parte è sicuramente molto stimolante, ti sprona a fare bene vivendo negli stessi posti di gente davvero brava e interessante.

Ho visto sui vostri social che in un negozio di musica il vostro disco era posizionato tra Cosmo e i Thegiornalisti. Voi dove vi posizionereste nel panorama musicale italiano?
Fin da subito ci ha affascinato l’idea di unire un certo tipo di sonorità elettroniche al cantautorato italiano ed è quello che cerchiamo di fare. Effettivamente avere il disco vicino a Cosmo non ci dispiace!

Siete in quattro, condividete a pieno le influenze musicali o occorre scendere a compromessi?
Abbiamo amori e ascolti a volte molto distanti, che in realtà trovano un punto d’incontro in quella che è la nostra musica. Passiamo molto tempo insieme e ci confrontiamo spessissimo!

Qual è il ricordo più bello che conservate di questa stagione di live estivi?
Sembra retorica ma ogni live ha sempre qualcosa di speciale e unico, un ricordo particolare che resta li. Una delle cose più belle è sicuramente che suonare ti porta a conoscere molte persone, a parlare con loro, a scambiarti impressioni ed emozioni che solo in quel momento sono davvero comprensibili. Lo scambio, forse, è il ricordo più bello.