Immaginario ipnotico e viscerale – che attinge da riferimenti internazionali come Arca, Apparat, Burial e Sevdaliza – nata a Teheran e cresciuta a Milano, NAVA è il progetto solista di Nava Golchini. L’enigmatica cantante iraniana, che si è di recente esibita con una versione live del brano Senti per il format #wespeakmusic di MTV Italia, sarà la protagonista della Preview di Garden Fest 2022, in scena venerdì 29 luglio a La Rotonda Giardini di Viadana, rivelandoci il proprio mondo caleidoscopico presente nel nuovo disco.

NAFAS, letteralmente “respiro”, è un viaggio attraverso le tre diverse lingue parlate dall’artista (italiano, inglese, persiano) utilizzando la musica come linguaggio universale, ed è anche il primo capitolo della triade di EP in uscita per Oyez!, ciascuno dedicata a un tema specifico che va a formare la sua identità artistica. Il progetto ambisce a superare la musica per scavare in profondità nelle radici di NAVA e il linguaggio è lo strumento principale. Attraverso le collaborazioni con 555n (un progetto di arte, sound art e produzione musicale creato dall’artista e compositore siriano/italiano Gadi Sassoon), Bawrut di origine italiana con sede a Madrid e il giovane producer Giumo, come ci racconta in questa intervista, NAVA esplora da dove viene e come si sta evolvendo il proprio percorso tra presente, radici e nuovi mondi.

Sei indiscutibilmente una performer molto intensa, quando ti sei accorta di avere questa dote?
Grazie! Secondo me ho scoperto la vera forza del mio lato performativo quando dovevo preparare un video live per Eurosonic! Per la prima volta ho dedicato cosi tanta attenzione alla performance, quanto per la parte musicale e sono uscita dalla mia confort zone. Lì c’è stata una scintilla, le due cose possono coesistere in me, e si fortificano.

Un’esperienza come quella dei Bootcamp ad X-factor ti ha aiutato ad acquisire maggior sicurezza sul palco?
Assolutamente si! Dalle audizioni agli homevisit penso che quella esperienza mi abbia aiutato a crescere sempre di più! Perche ero da sola, sul palco. senza visual o band, davanti a sole quattro persone sedute che dovevano giudicarmi. Penso non esista performance più difficile di questa!

Cosa dobbiamo aspettarci dal tuo live alla Preview di Garden Fest?
Ho pensato al mio live come un’esperienza, come un mondo in cui entri e in cui ti trasporto fino all’ultima canzone, il mio mondo. È per questo che non ci sono silenzi, non ci sono discorsi

2 brani su 4 del tuo ultimo EP sono stati prodotti da Bawrut, ci farai ballare?
Assolutamente si! I brani di Bawrut fanno ballare con classe e una qualità che è rara e preziosa.

Quanto è preziosa la parte visual nei tuoi show?
I visual sono una parte fondamentale del mio live. Aiutano a trasportarci in questa altra dimensione, perchè è sia un’esperienza sonora che visiva.

Quali sono i temi sociali a te più cari che vorresti affrontare nelle prossime produzioni o comunque dei quali vorresti farti portavoce?
Sono sempre stata un’animalista e ambientalista. Vorrei sempre di più dare voce a questi temi cosi che non possano essere sorvolati o ignorati.

Il tuo sogno nel cassetto, con quale artista internazionale vorresti collaborare?
Mi piacerebbe da morire collaborare con Sega Bodega. E’ assolutamente un mio idolo.