Abbiamo incontrato gli Yombe dopo un live emozionante e intenso all’Ostello Quattro di Guastalla. Questa giovane coppia, sul palco e nella vita, trasuda stile, passione ed un gusto musicale eclettico dove sonorità contemporanee incontrano suoni tribali.

Gli Yombe sono un duo elettronico composto da Alfredo Maddaluno e Cyen, musicista e produttore lui, cantante e songwriter lei. Il loro ep di debutto omonimo è uscito lo scorso 18 marzo per Locale Internazionale e ci ha conquistato fin da subito. A toglierci ogni dubbio la performance dal vivo che ha scaldato le persone ed i pioppi della location “by the river”. Siamo quindi molto curiosi di fare loro un po’ di domande sul loro approccio all’arte e alla musica.

Il nome nasce da una visita ad una mostra d’arte africana, dove, la vista di una statuetta della maternità, denominata “Yombe figure”, ha portato alla convergenza della ricerca sonora già in atto e della fascinazione estetica del nome, evocando quindi sia in musica che esteriormente mondi lontani anche culturalmente.

La maternità e la fertilità raffigurate nella statua in che modo sono applicabili alla vostra musica?
Il senso che vogliamo dare al nostro progetto e alla nostra musica è un senso ampio, di amore totale e anche di fertilità: qualcosa di dolce ed emotivamente significativo. Quasi un amore generico, vago come le nostre canzoni.
Per quanto riguarda il discorso musicale in senso stretto cerchiamo di innestare strumenti e suoni che non sono sempre quelli consueti dell’elettronica. Proviamo a fonderli e riscaldarli con cose che stridono, utilizziamo una matrice sonora calda alla stregua di un sintetizzatore.

La dimensione di coppia si ritrova anche nel dualismo dell’elettronica che si fonde con la musica “nera”. Di voi due chi è piu electro e chi più black?
Entrambi abbiamo ascolti molto differenti ma non siamo così divisi, c’è sintonia in questa commistione di generi. (parla Cyen) Alfredo si occupa della produzione e dei suoni e quindi molto spesso da voce alle mie esigenze, io personalmente ascolto dai Notwist a Kelela (che ho scoperto da poco) a Sampha. Diciamo che la fusione degli opposti come musica nordica elettronica, con il calore dei suoni soul, appartiene ad entrambi.
Interviene Alfredo: siamo affascinati dal mediterraneo, credo che gli esperimenti di musica elettronica meglio riusciti coniughino mondo glaciale con suoni imprevisti, di culture lontane. Questo ci interessa, non c’è nessuna intenzione modaiola sull’africa. Vorremmo scavare nell’arcaico, nelle prime pulsioni della musica. L’obiettivo è non bloccarsi su nulla, sviluppare nostre sensazioni.
A questo proposito la cover di SBTRKT eseguita durante il live risuona come una dichiarazione di intenti, un punto di riferimento da cui partire nella ricerca musicale.

Parliamo di stile e di come scegliete l’abbigliamento sul palco. Stasera Cyen eri molto retrò (con i pantaloni neri attillati) ed allo stesso tempo frontwoman alla M.I.A. (con un corpetto corto adidas), io l’ho definito un po’ Grease 2.0, cosa ne pensi?
Si, penso che sia proprio quello che vorrei veicolare con il mio abbigliamento. Io sono dolce e aggressiva allo stesso tempo. Ho molte sfaccettature nella mia personalità che esprimo sul palco anche attraverso il look. Sono fan dell’abbigliamento anni 80, quello più minimal però, abbinato ad elementi sportivi o etnici ma comunque sexy…amo i capi attillati.

Programmi per il Tour estivo?
Abbiamo tante date in giro per l’Italia e siamo molto contenti.
Quelle che ci rendono più fieri sono sicuramente quelle dei tre Festival tra i più interessanti del panorama nazionale:
– A night like this festival, il 15 e 16 luglio a Chiaverano (TO), in una location fronte lago fantastica;
– Ypsigrock, dal 4 al 7 agosto a Castelbuono, Sicilia;
– ELEVA, 10-14-17 settembre a Reggio Emilia.

 

Ph. courtesy @ YOMBE e Livia Canepa