Le maggiori testate del panorama musicale italiano hanno definito la sua musica nuova ed interessante, la voce coraggiosa e personale, il mantra pop sensuale e spirituale. Io di Sarah Stride – cantautrice attiva sulla scena indipendente con album, performance, live, video  arte, happening e piece teatrali, ricerca, pubblicazioni e laboratori nel campo dell’arte-terapia in ambito psichiatrico – vi posso dire che mi ha catturato fin dal primo ascolto. E con lo stesso magnetismo, questa nuova produzione Remixes EP arrivata a distanza di un anno e mezzo dalla pubblicazione dell’album Prima Che Gli Assassini, accompagnata prima e dopo da due single videoclip di Un esercito feat. Coclea e Megasentimento feat. Davide Ferrario, mi ha calamitato a se rivisitandone 6 brani tratti dal disco e remixati da producer di fama nazionale e internazionale.

Sarah Stride ha confermato le notevoli qualità di autrice e interprete accattivante. Remixes EP grazie alle sei versioni da parte di producer che hanno rivestito di un sound completamente nuovo canzoni già dall’identità forte e combattiva la confermano unica nel suo stile. E questi remix ce li raccontano direttamente traccia dopo traccia HOWIE B – deejay e produttore scozzese tra i più imponenti e rinomati degli anni novanta (tra i nomi Tricky, Björk e U2, Brian Eno, Sinead O’Connor, Everything But The Girl…) ha collaborato allo stesso tempo con altri esponenti della scena breakbeat, come DJ Shadow, Portishead e a progetti italiani quali Casino Royale e Marlene Kuntz -, COCLEA e GO-DRATTA forti dei loro percorsi nel mondo della musica elettronica, i produttori e musicisti Davide Ferrario e KORINAMI, Holograph non solo un progetto musicale ma un esperimento in cui il suono incontra il design, lelettronica e linformatica.
 

Howie B, SCHIANTO: I chose Schianto because i felt i could shine another light. For me there was another house the song could live in. So I built that house.

Korinami, DIVAGARE: Ho scelto Divagare lasciandomi affascinare già dal titolo stesso. L’idea era allettante, perché divagare con la musica è divertente e eccitante. I pieni e vuoti di suono delle voci mi hanno ispirato a una narrazione della traccia che si evolvesse,  e che esplorasse, appunto, divagasse tra vari linguaggi in un vuoto e pieno finale sia ritmico sia con gli arrangiamenti.

Holograph, IL FIGLIO DI GIOVE: La prima volta che ho ascoltato Il Figlio di Giove sono rimasto molto colpito dalla parte del ritornello, mi era rimasto in testa per tutta la giornata. Ho pensato quindi di far girare il brano intorno ad esso ed intervallarlo con dei chops vocali, come quelli che utilizzo spesso nei miei pezzi. Della traccia originale ho conservato solo la voce mentre il resto ho pensato di risuonarlo per differenziarlo il più possibile, alternando archi e pianoforte a suoni più elettronici. La parte più curiosa forse è quella finale, in cui la parte ritmica viene eseguita da rumori e glitch al posto della batteria.

Go-Dratta, L’UOMO D’ORO: Ho ascoltato il brano originale e ho immediatamente pensato su quale tonalità orientare il brano, il tipo di armonizzazione e il groove che mi potessero servire. Sono partito dunque dal pianoforte per creare la stesura e dopo aver realizzato l’ambientazione giusta dove far navigare L’uomo d’oro ho cominciato a destrutturare la voce di Sarah soprattutto all’inizio della composizione. Il remix durante la sua evoluzione continua ad arricchirsi di elementi e la voce ritorna a prendere la sua forma originale.

Davide Ferrario, MEGASENTIMENTO: Mi sono imbattuto nel progetto di Sarah per caso. Loro cercavano dei produttori da coinvolgere in un album di remix. Mi hanno mandato il disco, che ho apprezzato, e ho capito subito che mi sarei trovato a mio agio. Mi hanno invitato a scegliere una traccia da remixare e io ho optato per Megasentimento perchè il riff di chitarra era assolutamente adatto al tipo di traccia che avevo in mente, la velocità era giusta e sapevo che sarebbe stato giusto per me, che in questo momento della mia vita difficilmente mi allontano dalla cassa in quattro. Ci siamo conosciuti personalmente quando è venuta in studio a sentirlo e ci siamo stati subito simpatici.

Coclea, UN ESERCITO: Ho scelto il brano Un Esercito perché, nonostante fosse quello con un arrangiamento già decisamente più elettronico rispetto agli altri, la voce sulle strofe lasciava grandi spazi per l’arrangiamento e creava un giusto contrasto sul ritornello dove diventava ritmica e incisiva. Stavo ascoltando dei producer americani in cui la scelta di “umanizzare” groove e arrangiamento, spostando leggermente note e ritmo dalla classica griglia temporale, creava un incedere coinvolgente e più umano. Ho utilizzato quella stessa tecnica sul brano di Sarah; quel ritmo cadenzato, lento ma deciso, era perfetto per rappresentare un passo, il passo di un esercito.