A soli 22 anni, Davide De Luca può già vantare un curriculum musicale di tutto rispetto: ha portato avanti un progetto con il trio musicale Noirs, ha aperto un concerto di Daniele Silvestri nel 2019, nel frattempo si è laureato in Canto Jazz e nell’ottobre 2021 ha esordito con il suo primo singolo, Tutto torna. Oggi presenta un secondo brano, Una via d’uscita, distribuito da Artist First, in cui coniuga in maniera egregia la metrica della lingua italiana a ritmi soul e new jazz. Per il giovane artista salentino la strada è spianata: il blues ce l’ha nel sangue, è dotato di una musicalità innata, una creatività che ha per natura. Il legame alle sue origini, emotive e culturali, non lo isola da un discorso più ampio, quasi internazionale. Al tempo stesso, il suo atteggiamento (raro e prezioso) è quello di chi sa bene che ci vorrà tempo, perché la musica è una ricerca continua. La maturità si raggiunge anche con la modestia di chi è conscio di avere ancora tante potenzialità inespresse, ma anche con una certa, seppur equilibrata, presuntuosità: Davide De Luca ama cio che fa e crede in ciò che fa.

Lo abbiamo intervistato per il nostro format “Curriculum Vitae” proprio mentre preparava un progetto inedito, insieme a Filippo Bubbico, da portare in giro questa estate.

ANNO DI NASCITA DEL PROGETTO SOLISTA:
Ho pubblicato il mio primo singolo Tutto torna l’8 ottobre 2021. Il brano è stato masterizzato e distribuito da Dadaismo Records del famoso rapper Deleterio. Dopo anni di studio della musica e di esibizioni live ho reputato che fosse arrivato il momento per me di uscire fuori con uno dei tanti brani che avevo nel cassetto da molto tempo. Il mio progetto quindi nasce con quel brano, prodotto dal pianista Andrea Rossetti con cui avevo già suonato in varie occasioni e con cui avevo già stretto una bella amicizia. Volevo iniziare con un brano autoironico, per far capire da subito a chi mi ascoltava che tipo di persona fossi.

NUOVO SINGOLO PUBBLICATO:
Il mio nuovo singolo si intitola Una via d’uscita, è il secondo prodotto dal pianista Andrea Rossetti. È un brano abbastanza cupo poiché racconta un periodo di crisi di stile e di identità che ho dovuto affrontare durante il periodo di lockdown del 2020. In quei mesi mi sono ritrovato ad affrontare un po’ per scelta e un po’ accidentalmente un percorso di rinnovamento e riscoperta di me stesso per capire chi e che cosa volessi rappresentare per me e per chi mi ascoltava. Sto ancora lavorando molto sulla mia identità di artista, ecco perché mi piace definire Una via d’uscita come un brano di passaggio fra ciò che ero in Tutto torna e ciò che sarò nel prossimo singolo (prodotto da Filippo Bubbico) che uscirà nelle prossime settimane.

INFLUENZE MUSICALI:
Sono cresciuto ascoltando tanta musica soul e R&B.

Ho avuto il mio imprinting musicale ascoltando artisti come Stevie Wonder, Ray Charles, Jamiroquai e Bill Withers. Da adolescente mi lasciavo rapire dalla musica pop/R&B dei primi anni 2000: ascoltavo ed imparavo a memoria i brani di Craig David, Justin Timberlake, Bruno Mars, Ne-Yo, Chris Brown, Brian McKnight e tanti altri. Oggi per la composizione dei miei brani mi lascio molto ispirare da cantanti e musicisti americani moderni quali Mac Miller, Daniel Caesar, H.E.R., Masego, Robert Glasper, Jacob Collier, Tuxedo.

Per i testi e la musica mi ispiro tanto ai brani di cantautori italiani come il compianto Pino Daniele, ma anche Ghemon, Serena Brancale, Davide Shorty, Ainé. Ho da poco scoperto la giovane cantante Sissi, una di quelle che secondo me lasceranno un’impronta forte qui in Italia.

LIVE CHE NON DIMENTICHERAI MAI:
Un live che non posso dimenticare è quello che feci nel 2019 a San Cataldo in apertura del concerto di Daniele Silvestri. È stata la prima volta in cui mi sono esibito di fronte ad una spiaggia colma di gente molto attenta nell’ascoltare la mia musica. Devo ringraziare Locomotive Jazz Festival per questa opportunità che mi ha dato. Un altro live difficile da dimenticare è quello che feci nel febbraio 2018 sul palco di Musicultura a Macerata: fu un’esibizione voce e chitarra di miei brani inediti in un teatro al completo, di fronte ad una giuria di competenza. Spero di rivivere presto un’esperienza come quella.

IMPEGNI EXTRAMUSICA:
Sin da bambino sono stato un grande amante del cinema; in particolare mi sono sempre dilettato nella scrittura di sceneggiature per film che amavo poi dirigere ed interpretare. Nel 2019, insieme al mio amico Daniele Centonze e alla mia ragazza Clara Loiacono, anche loro grandi appassionati dello stesso ambito, abbiamo realizzato un film a budget zero ambientato nei luoghi caratteristici del Salento. Il film si intitola Carcaruli ed è disponibile per intero su YouTube. Nel 2022 ho anche preso parte come comparsa ad una produzione Netflix intitolata Briganti, che uscirà nel 2023 nella famosa piattaforma digitale: vestirò i panni di un soldato piemontese nell’Italia del 1800.

COSA RENDE SPECIALE IL TUO PROGETTO:
Credo che la specialità del mio progetto sia nella volontà di portare in Italia musiche black come il soul, l’ R&B, il jazz e l’hip hop in una chiave del tutto moderna. In molti amano definire la mia musica soul/jazz elettronica, a me piace semplicemente definirla un mix di tante cose. Artisti come i già citati Davide Shorty, Serena Brancale, Ghemon stanno ridando vigore a questi generi. La mia speranza è che questa musica possa raggiungere le più alte classifiche e possa essere apprezzata da un pubblico più ampio di persone.

PROGRAMMI PER IL FUTURO:
Mi pongo l’obiettivo di continuare a produrre roba nuova e mai banale, con armonie interessanti e melodie alla portata di tutti, cercando sempre un compromesso tra ciò che è stata la musica, ciò che è e ciò che sarà negli anni a venire.