“Foxtrott è una mia creatura, un’estensione della mia anima. È un universo in cui posso essere completamente me stessa. L’energia che ricavo da questa libertà la impiego in tutto il resto”

Nonostante un DNA musicale unicamente eclettico, lo stile delle sue produzioni è accessibile a tutti e al tempo stesso profondamente personale, fatto di suoni ricchi, decentrati, beat terrosi e percussioni scintillanti, che ben si sposano con la sua voce calda e franca. Marie-Hélène L. Delorme vocalist, produttrice e multi-strumentista Montreal based, da quando si è svelata al mondo con lo pseudonimo di Foxtrott con l’EP Shields (2012), dopo aver incanalato paure, insicurezze e “roba da ventenni” con l’album di debutto A Taller Us (2015), nominato ai Polaris e pubblicato con One Little Indian, che ha conquistato critica e addetti ai lavori, si è ritrovata più sicura in se stessa, rilassata e aperta al mondo nella realizzazione della trilogia Meditations di cui oggi, 10 agosto, esce il secondo capitolo. Ognuno dei tre EP autoprodotti – che culmineranno in un album unico ad ottobre – sono stati realizzati durante un solitario ritiro nel sud-ovest del Messico.

Non potevamo lasciarci scappare l’occasione di farci raccontare, di persona, i particolari di questa nuova esperienza, ecco la nostra esclusiva intervista.

Foxtrott è veramente un’estensione della tua anima?

È decisamente un’espressione della mia anima e di qualsiasi cosa la mia anima scriva attraverso me.

Si narra che tu sia cresciuta a pane e reggae, hip hop, soul, jazz e addirittura a musica classica. Dove affonda le radici questa tua molteplicità musicale?

La mia famiglia era più interessata alla musica classica e un po’ al jazz, i miei genitori avevano una piccola raccolta di vinili che conteneva anche del soul come Curtis Mayfield, Marvin Gaye, Stevie Wonder… Ero solita suonarli tutto il tempo da ragazza. Poi non ricordo esattamente come ma mi sono molto appassionata di raggae e dub, studiando i classici e leggendo i libretti fino a consumarli! Ero una grande fan di Sly and Robbie, Lee Scratch Perry ecc… Non c’era nessuno del mio ambiente che ascoltasse musica del genere quindi era una sorta di passione solitaria. E sono stata ovviamente una gran fan dell’hip hop fin da giovane. Il legame che vedo in tutto questo è che si tratta di musica che si concentra soprattutto sulla batteria e sui bassi, con un uso progressista del suono. Quindi credo sia questo ciò che mi piace.

L’ album di debutto A Taller Us (2015) ci aveva letteralmente conquistato, cosa dovremo aspettarci ora da questo tuo nuovo progetto?

Grazie, lo apprezzo molto! Il nuovo progetto ne è una naturale evoluzione, un nuovo momento della mia vita quindi riflette questo. È difficile rispondere a questa domanda, lascerò decidere all’ascoltatore.

E che significato assume per te la parola “Meditations” e la suddivisione in tre EP.

Vedo queste canzoni come meditazioni sui diversi aspetti dell’anima, esplorando i contrasti tra il mondo interiore e quello esterno. Per i 3 EP ho semplicemente sentito che la musica fosse incline ad essere presentata in piccole dosi.  C’è un arco emozionale naturale, un viaggio.

Ci puoi raccontare qualcosa del tuo viaggio solitario nel sud-ovest del Messico dove ha preso forma questa tua trilogia?

Ho bisogno di trascorrere molto tempo da sola e in silenzio per scrivete canzoni quindi ho deciso di andare un mese ad Oaxaca per avviare il processo di scrittura dell’album. È stato d’ispirazione perché è un posto molto speciale, la luce, il calore, i colori, l’ambiente, i suoni, tutto sembra molto “vivo” lì. Ho registrato molti suoni che sono effettivamente presenti nell’album.

E quanto le ricerche parallele in composizioni per film e TV, in produzioni per altri musicisti e progetti speciali, hanno influito sulla stesura di questo tuo progetto personale.

Tutto si contamina in un processo creativo. Ciò che è interessante nel lavorare con gli altri o su diversi progetti come gli arrangiamenti cinematografici ad esempio, è che ti stimolano in un modo diverso quindi avrai imprevisti felici o scoprirai suoni e melodie a cui non avevi mai pensato per te stesso. È divertente anche “sparire” per un minuto e diventare il canale per i lavori altrui, mettere a disposizione degli altri la tua creatività. Lo trovo molto appagante e tornare al mio lavoro dopo tutto questo è rigenerante.

Porterai live Meditations?

Assolutamente! Sono molto entusiasta!

Ti aspettiamo in Italia!

Spero potere suonare in Italia Presto!!

ENGLISH VERSION:

 Is FOXTROTT really an extension of your soul?

 It’s definitely an expression of my soul or whatever soul writes through me!

 
We heard that you were raised on  reggae, hip hop, soul, jazz and even classical music. Where does all this background diversity come from? 
 
My family were more into classical music and a bit of jazz, my parents also had a small vinyl collection containing nice soul record like Curtis Mayfield, Marvin Gaye, Stevie Wonder… I used to play them all the time as a young teenager. Then I don’t exactly remember how but I got very much into reggae and dub, studying all the classics, reading the booklets until they ripped! I was a huge fan of Sly and Robbie, Lee Scratch Perry etc. I had no one in my environment listening to this music so it was pretty much a lonely passion haha! And I’ve been a huge fan on hip hop since very young of course. The relationship I see between all of this is that it’s all music that focus mostly on drums and bass, with forward-thinking use of sound. So I guess this is what I like 😉
 
Your debut album A taller us (2015) had completely won us. What should we be expecting from your new project?
 
Thank you, much appreciated! The new project is a natural evolution, a new moment in my life, so it reflects that. It’s hard to answer this question, I will let the listener decide !!
 
What is the meaning of Meditations for you and what can you tell us about the structure in three EPs?
 
I see these songs as meditations on different aspects of the soul, exploring contrasts between the inner and outer world. For the 3 EPs, I just felt like the music was prone to be presented in small bits. There is a natural emotional arc to it, a journey. 
 
Can you tell us something about your solo trip in the south-west of Mexico where this trilogy was born? 
 
I need to spend lots of time alone and in silence to write songs, so I decided to head to Oaxaca for a month to ignite the process of writing this record. It was very inspiring because it is a very special place, the light, warmth, colors and ambient sounds, everything feels very “alive” there. A lot of those sounds were recorded and are actually in the record. 
 
What is the impact that your parallel researches for other projects and musicians had on the drafting of your own work? 
 
Everything cross-pollinate in a creative process. What is interesting in working with others or on different projects like scoring films per example, is that it pushes you in a different way, so you will have happy accidents, or discover sounds or melodies that you would’ve never thought of for yourself. It is also fun to “disappear” for a minute and become a channel for the work of others, to put your creative brain at the service of others. I find it very fulfilling, and coming back to my own work after that, it feels refreshed. 
 
Will you perform live Meditations I-II-III? 
 
Absolutely! I’m very excited to perform it 🙂
 
We hope to see you soon in Italy!

Spero potere suonare in Italia Presto!!
 
[ Traduzione a cura di Rafaela Memushaj ]