Abbiamo intercettato i FAST ANIMALS AND SLOW KIDS a poche ore dal loro atteso live all’Emporio Malkovic di Verona, Venerdì 21 aprile; la band, fresca di release del quarto album “Forse non è la felicità” e impegnata (come spesso è accaduto negli ultimi anni) in un intenso tour, sta mantenendo le aspettative proponendo live sempre di fortissimo impatto.

In attesa di slogarci una spalla pogando con il pubblico veneto, abbiamo chiesto loro qualche informazione in più sul disco uscito il 3 febbraio 2017 (Woodworm/distrib. Audioglobe) e anche qualche curiosità per conoscere meglio questi 4 ragazzi di Perugia che di cose da dire ne hanno tante.

Siete in 4 e vi volete bene. Forse è questa la felicità?

Non ti sappiamo dire se lo è con assoluta certezza però sicuramente ci si avvicina parecchio.

“Hybris” e “Alaska” prima, “Forse non è la felicità” ora, vi hanno portato in giro per tutta l’Italia (e non si contano più i sold out). A dispetto dei numeri, qual è il posto dove avete suonato che vi ha emozionato di più?

Innanzitutto c’è da dire che ogni concerto è emozionante allo stesso modo e ancora dopo parecchi anni che suoniamo, la sensazione che proviamo nel salire su di un palco è più o meno la stessa di quando abbiamo iniziato. Per rispondere alla tua domanda, forse il primo concerto che ci viene in mente è quello dello Sziget Festival nell’estate 2015; era la nostra prima (e per ora unica) data all’estero in un festival importantissimo dove ogni anno suonano band che amiamo e forse proprio per questo è rimasta così scolpita nella nostra memoria.

Preferite i bambini o gli animali? Le Vans o le Converse? 

Bella domanda! Per quanto riguarda le scarpe siamo abbastanza divisi: due fask sono pro-Vans, gli altri due invece pro-Converse. C’è da dire che uno di noi, non diremo da quale fazione proviene, ultimamente si sta avvicinando anche alle Adidas. Per quanto riguarda la prima domanda ora come ora siamo forse più orientati verso gli animali ma col tempo potremmo pure cambiare idea.

Voi stessi avete definito “Alaska” come un disco freddo come un solero al mojito a gennaio. Come definireste invece quest’ultimo album? Il fatto che la felicità sia il percorso stesso per raggiungerla, l’alpinista che non vuole la vetta ma il solo rischio di cadere giù è un concetto “caldo” secondo me, di voglia di vivere la vita e le esperienze con intensità, prendendosi dei rischi…

Sicuramente è un album più caldo rispetto ad “Alaska”, non di molto però secondo noi. Diciamo che se “Alaska” era un solero al mojito a gennaio, “Forse non è la felicità” è probabilmente un calippo alla coca cola a marzo. Scherzi a parte, molti dei testi di quest’ultimo album sono stati scritti in viaggio ed è forse per questo che è venuto a mancare quell’immobilismo che caratterizzava le nostre composizioni precedenti.

Negli ultimi tempi la scena musicale italiana (cantata in italiano) “indipendente”, sta facendo parlare molto di sè. Per voi i testi sono molto importanti, c’è una canzone che vorreste aver scritto voi? 

Ce ne sono moltissime in realtà! Forse la prima che ci viene in mente è “Prova a star con me un altro inverno a Pordenone” dei Tre Allegri Ragazzi Morti, una canzone che ha segnato l’adolescenza di tutti e quattro noi Fask.

Vi piace l’abbreviazione FASK? A me darebbe fastidio…è un po’ come se avessi un nome proprio a cui tieni e te lo storpiassero…

Ma guarda noi abbiamo un rapporto complicato col nostro nome quindi non ce la prendiamo assolutamente se qualcuno preferisce abbreviarlo. Spesso e volentieri lo facciamo pure noi, anche perché effettivamente è proprio lungo!

 

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Credits: foto di Alessio Albi

Info evento:  (clicca qui)

Fast Animals and Slow Kids “Forse non è la felicità tour”

21 Aprile 2017 EMPORIO MALKOVICH @ Palapesca – ore 21.00
Via Cesarina 16, Sommacampagna – Verona

In apertura Le Capre a Sonagli, aftershow Beat&Style djset

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