Ha scelto il suo nome di battesimo per mettersi in gioco e fare sul serio nel mondo della musica italiana, armato di chitarre sincere e di una voce potente e capace di emozionare per sua essenza, senza mai strafare.
Rareş
, nato a Birlad in Romania, cresciuto a Marghera – la storica zona industriale di Venezia – e trasferitosi a Bologna per studiare elettronica al Conservatorio, dopo aver solcato importanti palcoscenici quali il festival bolognese Tutto Molto Bello e la recente preview del MI AMI a Milano,  anticipato da una serie di singoli, pubblica oggi 6 marzo, “Curriculum vitae”, l’album d’esordio per Needn’t.

Prodotto, registrato e mixato da Marco Giudici (Halfalib, Any Other, Generic Animal) il disco è una ventata di freschezza e di veridicità sospese nel tempo, in un mix di modernità e analogico che fa accoppiare l’r&b odierno con i suoni più asciutti della tradizione soul, le chitarre pulite dell’indie rock con le reminiscenze blues che hanno contaminato decenni di cantautorato italiano. Undici brani che compongono un viaggio scuro, emozionale e romantico in cui le parole possono essere macigni o carezze allo stesso tempo. Tutto questo è Rareş che si presenta su B&S.

Romania, Veneto, Bologna. Ritroviamo nella tua musica questi diversi luoghi a cui sei legato?
Dovrei pensarci meglio, ma non credo di aver ancora citato posti esplicitamente. le canzoni sono piccoli promemoria, e si legano sempre a dei luoghi. Difficile che non lo facciano. Ma non penso che questi siano intravedibili senza background. La geografia del disco è rimasta celata. (scrivendo mi sono ricordato che in maldestra dico “rischio ogni giorno/di perdere i denti in BO(logna)”, well there you go)

Quali emozioni provi per l’uscita del tuo album?
Ho un po’ di tremarella. Sono molto contento.

Ancor prima ci siamo guardati il videoclip del singolo “Spalle più”, raccontaci la storia.
Il video è opera di Produzioni Atlante. Sono stato tratto in inganno da Marcellino (che è prod. Atlante), il quale mi ha chiesto vari video di me mentre cantavo la canzone. Pensavo avrebbe tagliato, tenuto solo alcuni pezzi, lasciato fuori etc. e invece no, piano sequenza di me su di una schiena, con quel testo sghembo sopra. E’ stato difficile guardarlo la prima volta, ho imparato a volergli molto bene col tempo.

Sei stato anche inserito con il brano “Calma” nella playlist “Nuovo Indie” di Spotify. Oggi si discute molto sulla reale percezione che ha il pubblico di un artista: tra ascolti digitali e seguito dal vivo. Cosa ne pensi?Non lo so, mi ci sto ancora capendo anche io. (è proprio un argomento a caldo) da come ho agito fino a qui, deduco che per me sia molto importante che l’esperienza in streaming e live siano il più possibili simili tra loro, ma al contempo non sono più al 100% d’accordo con questa affermazione.

E nel frattempo sei salito sul palco del MI AMI TVB a Milano. Come è andata?
E’ andata bene, anche lì un sacco di emozioni. Un concerto sudatissimo, ma bello forte. Mi sono divertito proprio. Poi ho potuto ascoltare un sacco di artisti veramente bravi (Emma Nolde nel cuore) e ho conosciuto figure della infanzia mia (tipo Carlo Pastore, ciao carlo). Un palco molto bello e un sacco di gente a prendersi la briga di ascoltarti;
è quello a cui penso tutti ambiscano.

Rimanendo in tema concerti. Dopo la release del disco ti vedremo in tour?
Si. Si. Ci sono dei concerti in programma. Spero di suonare tanto quest’estate. Le date del tour, in aggiornamento si trovano sul sito di Panico Concerti e su ig @raresmusica.

 

Credit @ Artwork di Marcello Della Puppa