Si parla sempre più spesso di “Rinascimento Psichedelico”, visto il rinnovato interesse per sostanze come LSD, Psilocibina, Mescalina, DMT, ecc. La ragione è il susseguirsi, in molti paesi del mondo, di provvedimenti di depenalizzazione e soprattutto autorizzazioni alla sperimentazione degli psichedelici in ambito clinico e terapeutico. È ormai dimostrato, grazie a numerosi studi, l’efficacia degli psichedelici per trattare depressione, disturbo da stress post-traumatico, problemi di dipendenze come alcolismo e tabagismo, alleviare la sofferenza psichica nei malati terminali di cancro, derivante dalla vicinanza della morte. Da due anni a questa parte Giulio Fonseca, produttore musicale già noto come Go Dugong, ha deciso di approfondire queste tematiche, intensificando la sua ricerca in merito, cercando di comprendere ancora di più la natura di queste sostanze e la maniera per poterne fare un uso consapevole e da questo percoso immersivo nasce, per La Tempesta, Gianpace: una colonna sonora, un viaggio immersivo tra new age e cosmic music che indaga nel mondo delle sostanze psichedeliche.

Nel disco sono presenti le collaborazioni con MACE nel brano Golden Teacher e con Francesco Cucchi in Contatto e in Cura, artisti il cui lavoro subisce anch’esso una forte influenza da parte di tutto ciò che è legato agli enteogeni e agli stati alterati di coscienza. Il risultato di Gianpace è di fatto una musica ipnotica, meditativa, emozionale, per certi versi curativa, la cui struttura è fortemente ispirata a visioni e variazioni percettive dell’esperienza. Un viaggio unico, che oscilla tra ambient, psichedelia, library e cosmic music. Un viaggio che trova riferimenti e ispirazione anche in alcuni brani che Giulio Fonsenca per l’occasione ci ha selezionato e raccontato.

Beach Boys – You Still Believe in Me

Dico sempre che fossi costretto a portarmi un solo disco su un pianeta deserto quello sarebbe Pet Sounds dei Beach Boys. La cosa che mi ha sempre affascinato di questo capolavoro sono le strutture armoniche, i passaggi di tonalità e la capacità di rendere un pezzo triste, malinconico e poi improvvisamente gioioso. Questi cambi di “umore” all’interno di ogni brano viaggiano in modo molto sinergico con le sostanze psichedeliche in quanto scatenano una sorta di altalena emozionale, passando dai momenti più introspettivi a quelli di ascesa più totale verso quella che io chiamo “guarigione” che per me non è altro la capacità di sciogliere dei nodi intricati all’interno delle nostre coscienze e far fluire la nostra energia liberamente nel cosmo. Questo è un po’ il concetto che sta alla base della realizzazione dell’album Gianpace.

 

Brian Eno – Deep Blue Day

Questo pezzo è stato di fondamentale ispirazione per la realizzazione di Golden Teacher, pezzo in collaborazione con uno dei miei amici più cari e compagni di viaggio, Mace. Brian Eno (assieme al fratello Roger) nell’intenzione di realizzare una colonna sonora per un documentario basato sulle missioni lunari Apollo scoprì che molti astronauti provenivano dal Texas e che durante le loro missioni la musica più ascoltata era quella Country And Western. Da questa ispirazione decisero quindi di immaginare una versione il più possibile psichedelica e “lunare” del sound, caratterizzata dai frequenti passaggi di chitarra slide di Daniel Lanois.

 

Kaitlyn Aurelia Smith – Expanding Electricity

Ero con Mace lo scorso capodanno e viste le restrizioni causa Covid abbiamo deciso di passarlo in casa con i nostri amici alieni. Sdraiati sul divano a casa sua con copertina, musica e una manciata di “magia” abbiamo fatto (parlo soprattutto per me) uno dei viaggi più intensi del nostro percorso da psiconauti. Non siamo riusciti a parlarci per ore e siamo stati in mondi metafisici indescrivibili, viaggiando da sdraiati e ad occhi chiusi, in compagnia solo di musica meravigliosa. Ad un certo punto parte questo pezzo e solo quando è finito ci siamo alzati e ci siamo guardati negli occhi dicendoci (forse telepaticamente): “cosa diavolo è stato???”.

 

Gary Numan – Trois Gymnopedies (First Movement)

La celebre composizione di Satie in versione pleiadiana. Una meraviglia. Ho cercato di raggiungere anche lontanamente la magia e le arie di questo brano per gran parte dei pezzi di questo disco ma è completamente inarrivabile.

 

Nils Fraham – Says

Ci sono brani che per me sono come “ascensori cosmici” e questo rientra in questa categoria. C’è la fase di decollo, il viaggio e dal minuto 6’ in poi sei decisamente molto lontano da questo pianeta.

In generale la musica di Nils Fraham è stata una grande fonte di ispirazione e colonna sonora di molti viaggi cosmici.