C’è ritmo e tensione, oltre al solito sarcasmo che li contraddistingue. Gli Arancioni Meccanici (Discipline Musica, Costello’s), presentano il loro nuovo singolo, “Combustibile”, in cui sfogano la loro ironia in una struttura aperta, allargata, originale, forse il culmine della loro produzione musicale. “Combustibile” è uno spettacolo distorto che si consuma in 4 minuti allucinati, in cui funk, pop e punk rendono impossibile restare immobili. Ma non è solo una musica da ballare; questa canzone ha bisogno di spazi diversi, si espande in vibrazioni più intense insieme a una storia da raccontare. Il combustibile è sia distruttivo che necessario, ne vogliamo di più, ancora e ancora, “per continuare a correre”, ed è l’energia stessa che ci consuma. Proprio per questo motivo ci ritroviamo a essere tutti come cani che continuano a inseguire la propria coda, senza trovare una via d’uscita.

Gli abbiamo chiesto un Gimme Five d’eccezione: vista la particolarità del loro nome, con un fin troppo chiaro riferimento a Kubrick, non potevamo non avventurarci insieme a loro nel mondo del cinema e delle colonne sonore. “Lasciando stare colonne sacre come Blade Runner, Il Padrino, tutte quelle di Morricone, Ortolani, Umiliani etc, ne citeremo altre che fanno parte del nostro percorso e che ci piacciono particolarmente”. Ecco quindi, in esclusiva per Beat&Style, una lista di 5 soundtrack fondamentali per gli Arancioni Meccanici:

“Amici miei”
Uno dei nostri film italiani preferiti di sempre, una vera stella polare artistica e stilistica. Difficile stabilire il confine tra realtà e finzione per come si resta affezionati ai personaggi e alle loro vicende. Il tema di Carlo Rustichelli ne è una meravigliosa trasposizione in musica, con quell’incedere celebrativo e malinconico, giocoso e drammatico al tempo stesso. Una vera certezza della nostra collezione di dischi.

“Dead man”
Quel suono di chitarra viscerale e primitivo, denso di scarica elettrica, pronto a squarciare il cielo e l’anima. Così Neil Young fa da controcanto al torpore lisergico del western surreale ed imprevedibile di Jim Jarmush. Una combo pazzesca!

“Arrapaho”
Il regista Ciro Ippolito voleva fare i Monty Python italiani; decide di proporlo agli Squallor che, oltre a interpretare il film, firmano una colonna sonora micidiale. La tribù dei froceyenne che ascolta alla radio “O tiempo se ne va e tu nun vo’ chiavà” è qualcosa di irripetibile. Noi amiamo gli Squallor: erano dei non allineati, come noi.

“Barry Lyndon”
Dire Arancia Meccanica per noi sarebbe stato abbastanza scontato. Parliamo quindi della colonna sonora di quest’altro capolavoro di Kubrick. Trio n.2 di Schubert e Sarabanda di Händel sono i temi principali, poi Mozart, Vivaldi, Bach, tutti protagonisti… insieme a Ryan O’Neal!

“Morte a 33 Giri” (Trick or Treat)
Interamente firmata dai Fastway per il film nerd-horror che celebra il glam metal anni 80 al suo apice. Si può anche dire che in questo caso è il film che accompagna la colonna sonora.