Venerdì 3 settembre torna Garden Fest, il festival dedicato alla nuova scena italiana di cui siamo media partner. Quest’anno la Rotonda Giardini di Viadana (MN) ospiterà N.A.I.P., Theia, Luca Mazzieri e Royal Vision, e proprio i Royal Vision hanno pensato a cinque album per scaldare la pista in attesa dei live.

Massimiliano (voce), Andrea (synth, guitar, sound engineering) e Alessio (bass, synth) sono i componenti del recente progetto, ma vi sarà già capitato di imbattervi in loro sia come organizzatori di eventi – Made in Lowland e Handmade Festival – sia come artisti – Welcome Back Sailors. La lunga esperienza ha contribuito ad affinare la ricerca e il suono, che con i Royal Vision si colora di sfumature r’n’b, soul e pop.

Nel 2021 hanno pubblicato due singoli, Space Love e So Close 2 U, che anticipano l’uscita dell’EP d’esordio con il produttore Jake Aron, sound engineer per Grizzly Bear e Solange, la stessa Solange citata tra gli artisti che hanno più influenzato lo stile Royal Vision:

“a conti fatti ci risulta molto difficile racchiudere le nostre influenze legate a un solo brano, quindi abbiamo raccolto i cinque artisti che nel complesso ci hanno stimolato maggiormente, sonorità, immaginario, produzione e composizione” spiega Alessio Artoni. Ecco, quindi, 5 album che vi prepareranno al live dei Royal Vision al Garden Fest di Viadana (MN).

Chaz è sicuramente l’artista che negli ultimi anni ci ha regalato più stimoli e questo LP in particolare è stato quello che ci ha aperto la strada per lavorare su sonorità che stavamo ricercando con strumenti fondamentali per le nostre produzioni. Nel complesso è un album che abbiamo analizzato molto a fondo, sia dal punto di vista compositivo che sonoro.

Affezionati a Dev fin dai suoi esordi con i Test Icicles, questo disco, come tutte le produzioni di Hynes, ci emoziona per la propria genuinità, evidenziando, traccia dopo traccia,  l’abilità di Blood Orange nel saper trasmettere un’infinita gamma di stimoli attraverso suoni, registrazioni, parole. Siamo talmente affezionati a questo artista che, tra di noi, quando qualcosa ci piace in quel senso la definiamo “molto Blood Orange”. L’ultima traccia, “Time will tell”, è uno dei nostri brani preferiti.

Avete presente quando per caso ascoltate un artista per la prima volta e percepite un’affinità tale da entrare immediatamente in sintonia con lui e con la sua intimità?

Per noi è stato un colpo di fulmine, artista fuori dagli schemi e con un immaginario ben definito e unico, slegato dai principali meccanismi che governano il marketing musicale attuale. La sua pagina Instagram sembra quella di un modello, andatela a vedere.

Ringgo Ancheta è di sicuro il personaggio che più ci ispira di tutto il panorama della west coast, al quale siamo molto legati. Questo disco è nella nostra top five perchè adoriamo il modo in cui fa incontrare il Lo-fi con il new jazz, cavalcando ciò che J-dilla aveva precedentemente introdotto, umanizzando l’aspetto compositivo a discapito della freddezza insita in una macchina elettronica.

Contemporary R&B per eccellenza, pioniera di un mondo che continua ad insinuarsi dentro le nostre composizioni. A pari merito con Devh Hynes, Solange ha da sempre attirato la nostra attenzione per svariati motivi: l’utilizzo della voce e il modo in cui usa le sovrapposizioni vocali, la capacità di sapersi svincolare vocalmente da un’apparente non struttura canonica di un brano e il fatto che un suo disco venga concepito quasi come un’opera piuttosto che un susseguirsi di brani fine a se stessi.