Il 16 febbraio è uscito La strada verso casa il nuovo singolo autoprodotto di  MY GIRL IS RETRO. Dopo la pubblicazione di Tango!, atto I il giovane cantautore umbro rinnova il suo percorso musicale con un brano che orbita intorno al valore della casa, simbolo di un universo domestico mai tanto importante come in questi mesi.

 

La strada verso casa è nato nel periodo di lockdown di marzo 2020, quando la consapevolezza di dover rimanere in casa si mescolava con le paranoie, la solitudine e la monotonia. Un periodo che ha fatto odiare le pareti di casa, ma che allo stesso tempo ci ha fatto amare tanti piccoli dettagli che si davano per scontati. La lucidità cantautorale di My Girl Is Retro espande il significato di casa a tutte quelle persone che ci fanno sentire protetti e al sicuro. E’ lo stesso Carlo a raccontarci come ci sia sempre tempo per tornare ad amare: “adesso, dobbiamo essere forti. Dobbiamo dare valore all’attesa che ci farà amare ancora più di prima. La strada verso casa è un inno alla memoria, al Funes di Borges, affinché allevi la distanza, e all’amore sincero, quello che sa accettare che a volte le cose sono più grandi di noi, e non possiamo spiegarle. La strada verso casa è la speranza di tornare a fare tutte le cose che amiamo con le persone che amiamo.”

Abbiamo deciso di seguire questa wave emozionale e di chiedere a Carlo di raccontarci in playlist il suo ultimo viaggio e la risposta è stata un colpo dritto al cuore: “dopo un anno senza potersi spostare, mi faccio prendere dalla nostalgia e vi porto con me nel ricordo del mio ultimo viaggio, nell’estate 2019: quello all’Ypsigrock festival a Castelbuono, in Sicilia.”

L’ARRIVO: WOOW – LA RAPPRESENTANTE DI LISTA

La prima cosa bella di Ypsigrock è che è al centro della Sicilia. Castelbuono è lontano dal mare, dal turismo: un paesino dove il tempo si è fermato. Ma per tre giorni all’anno si riempie di persone diversissime tra loro, che i vecchietti seduti davanti i bar osservano divertiti e incuriositi. Puoi respirare la musica tra i vicoli anche quando non c’è. La cosa fantastica è che ti senti legato a tutti gli sconosciuti che ti passano a fianco, anche se non li conosci. Entri a far parte di una grande famiglia. Dopo un viaggio di ore e ore e almeno tre mezzi di trasporto, ti senti a casa. In più il cibo: il panettone di Fiasconaro, pane e panelle, arancine. Che ve lo dico a fare. E la Sicilia è terra di tanti grandi artisti, quindi chi meglio de La rappresentante di lista può esprimerlo?

L’INIZIO: ALL MY FRIENDS – LCD SOUNDSYSTEM

È il mio primo Ypsigrock e i miei amici, veterani, mi spiegano subito la prima di tante tradizioni: il dj-set inaugurale di Fabio Nirta. Ci troviamo in mezzo a una marea di gente che fa straripare le viette di Castelbuono, tutti rigorosamente con drink alla mano: è l’inizio di un bellissimo viaggio. Il set si apre categoricamente con questo pezzo e Ypsi può ufficialmente iniziare.

LE LACRIME: LADIES AND GENTLEMAN WE ARE FLOATING IN SPACE – SPIRITUALIZED

I concerti sono una grande seduta terapeutica di gruppo: tutti si abbracciano, piangono, cantano. Di nuovo, ti sembra di conoscere ogni singola persona, da sempre. C’è una sintonia unica che si crea e avvolge. Solo occasionalmente la nostalgia viene messa in pausa per prendersi un panino alla salsiccia. Poi parte questo pezzo e tutti ci ritroviamo in orbita, nello spazio.

LE NUOVE SCOPERTE: GRRRL LIKE – DOPE SAINT JUDE

Il grande potere di Ypsigrock è quello di proporti una line-up di cui, mediamente, non conosci la metà dei nomi. Poi finito il festival quelli che non conoscevi sono quelli che ti sono piaciuti di più. Ho scoperto Dope Saint Jude a Castelbuono e vi rendo partecipi di tutta questa energia.

LA FINE: MIDNIGHT CITY – M83 (ALCALA REMIX)

Tutte le giornate di Ypsigrock finiscono al camping del festival, in montagna. Fabio Nirta si occupa di farci ballare con pezzi come questo. L’ultima sera, ci allontaniamo e percorriamo la strada in salita, per vedere le stelle. Tutti in silenzio. Arriva l’alba. All’improvviso eccoli: una piccola mandria di vitellini passa e ci osserva. È già nostalgia.