ll minimo comune denominatore che unisce tutti i sognatori del mondo è costituito dalle stelle e da quel profondo senso della vita che evocano al solo ammirarle. Andrea Fornari non sfugge a questa regola: il cantautore e polistrumentista, che ha colpito nel segno fin dal suo esordio, ci presenta il suo nuovo brano Supernova, fuori per Ghost Records, parlandone come di “una luce capace di bruciare il sereno”, un’esplosione stellare che stravolge spazio e tempo. Questo singolo, mixato e prodotto da Maurizio Chiaro, ha il dono di condurci altrove con le sue sonorità distese e sognanti, e un testo che ha il grande pregio di rispecchiare perfettamente l’interessante personalità del suo autore.

Il 2020 è stato un anno pieno di cambiamenti per Andrea Fornari. Dopo l’EP TEMPO, fuori a febbraio, l’artista torinese ha cominciato ad esplorare un nuovo tipo di canto (in italiano) già dal singolo “Muraglia cinese”, uscito a settembre. Con Supernova, sperimenta ancora, senza freni né schemi, andando alla ricerca di un perfezionamento del suo stile.

Se c’è una sola cosa che
un po’ assomiglia a te
è questa supernova veloce
come se potesse correre
e parlare con te…

Si guarda al futuro come si guarda alle stelle. Andrea Fornari ha scelto 12 canzoni ideali per perdere lo sguardo verso il cielo notturno alle quali ho aggiunto una nota introduttiva per scivolare meglio dentro questa playlist. Perchè è con il sottofondo musicale giusto che un animo languido e leggero può abbandonarsi all’ignoto.

1. Bon Iver – Hey, Ma
Melodie e testi che scavano dentro il pozzo profondo dei ricordi. La sensazione è quella di sfuggire agli orrori del mondo per rifugiarsi nel confortante abbraccio di una madre. “You’re back and forth with light”.

2. James Blake – Barefoot In The Park (Feat. ROSALIA)
Il sound elettronico di Blake accompagnato dalla voce della cantante spagnola Rosalia sgorgano in una pura bellezza e struggimento. Indimenticabile il videoclip in cui i due artisti sono i protagonisti di un tragico incidente stradale. 

3. Ben Howard – I Forget Where We Were
Il cantautore inglese Ben Howard ci lascia entrare nel suo mondo, una spiaggia che è un purgatorio in cui l’amore ristagna. Ma amarsi è anche cercare insieme la forza di andare avanti, lasciandosi alle spalle gli errori del passato.

4. Joni Mitchell – A Case of You
Just before our love got lost you said / I am as constant as a northern star / And I said, constant in the darkness… 

5. The Beatles – Something
Non credo abbia bisogno di presentazioni. 

6. Lucio Battisti – Emozioni
Mogol trovò l’ispirazione per questo testo durante un viaggio a cavallo da Milano a Roma. Il senso di libertà e il contatto con la natura sono dentro ogni parola. 

7. Fink – Keep Falling
La chitarra di Fink è carica di calore percussivo, la sua voce è roca e stanca. Un brano che fa male. Forse è vero che continuiamo a cadere e a cadere finché non si può cadere più. 

8. alt-J – Taro
Con una ritmica orientale e un testo conciso, gli alt-J raccontano morte e amore eterno. La storia è quella di Endre Friedmann (Robert Capa) e Gerda Pohorylle (Gerda Taro), due famosi reporter di guerra dall’infelice destino.

9. The xx – A Violent Noise
Parte lenta, con tutta la necessità di soffocare i rumori, ma poi sfocia in un crescendo travolgente. Un inno contro la violenza, un invito alla compassione e all’unione. 

10. Nick Drake – Pink Moon
Due minuti intensi, una canzone breve come la vita del suo autore. Molti anni prima del suicidio shock di Kurt Cobain, un altro cantante aveva tradotto in musica tutta la sua depressione: bello e dannato, introverso e geniale, Nick Drake pose fine alla sua esistenza a soli 26 anni. 

11. Lucio Dalla – Come è profondo il mare
Ci nascondiamo di notte per paura di noi stessi. 

12. Samuele Bersani – Giudizi universali
Un brano immortale, senza tempo, che ancora oggi riesce a raccontare perfettamente quelle coppie che, dando troppo peso ai piccoli drammi quotidiani, finiscono per consumarsi come le fiamme delle candele.