Ho conosciuto Leanò una domenica sera, abbiamo improvvisato una canzone insieme voce e chitarra, siamo riuscite grazie alla sua immensa bravura ad interpretare “Una donna che conta” di MYSS KETA in acustico. Da subito ho riconosciuto la forte passione di questa cantautrice che popola la scena underground milanese.

Il 6 luglio 2020 è uscito il suo Ep di debutto per Sunbeat Music dal titolo Tempio.
Un progetto evocativo, dalla forza della timbrica di Leanò e dalla dolcezza delle sue melodie, un disco che sa miscelare bene l’onirico, con l’underground, che sa spaziare tra introspezione,  metropoli e campagna. Un richiamo alle origini cilentane della cantautrice, impronta tradizional-popolare e ricerca sonora sperimentale, un forte attaccamento alla natura e alle sue evoluzioni.

Tempio è tutto questo e ce lo racconta traccia dopo traccia.

Notte
“Notte” è un brano scritto per ricordarsi della bellezza di stare lontani da tutto e da tutti. È un’evasione della realtà quotidiana che ci permette di ritrovare una connessione con noi stessi, di ritrovare quel lato di noi che nel corso della giornata spesso lasciamo da parte o dimentichiamo.

Alba
“Alba” nasce su una barca alla fine di una serata estiva tra amici, in cui dopo vari “cosa facciamo stasera?” la risposta più ovvia ci è sembrata iniziare a navigare senza meta. È una canzone per tutte quelle persone che si sono ritrovate ad affrontare esperienze nuove e ne hanno apprezzato con meraviglia l’unicità e la bellezza e per chi si emoziona ancora guardando i colori dell’alba o del tramonto, e per quell’attimo smette di voler congelare tutto in uno schermo, perché sa che la bellezza si trova nel vivere a pieno quel momento.

Tempio
“Tempio” per me è una preghiera. Ho scritto questa canzone in un momento in cui sentivo che stavo perdendo di vista le cose che contavano di più per me, le cose che fanno stare bene. Ho sentito il forte bisogno di recuperare il contatto con la natura, per interrogarmi e ritrovare me stessa.

Sabbia nelle tasche
Una volta tornata dal paese d’origine di mia madre ho trovato della sabbia nelle tasche del mio cappotto.
Per un momento ho immaginato di essere lì: evadere dalla metropoli caotica e frettolosa per tornare alle radici.

Tira e corri
Una volta finita l’università dovevo scegliere come continuare il mio percorso. Ero molto confusa, e allora ho pensato: inizio a fare tutte le cose che non ho mai avuto il coraggio di fare, per esempiobuttarmi con il parapendio. Alla fine ho capito che la risposta ce l’avevo già, dovevo solo avere il coraggio di “buttarmi”.

Autunno
L’autunno della canzone è una metafora. Il mio autunno sono quei momenti di passaggio e di cambiamento che ho incontrato nella vita, quelle particolari fasi che mi hanno portato a rinascere.