Dellacasa Maldive è la musica di Riccardo Dellacasa, suonata insieme a Davide Povolo e Dario Canepa. I brani, come ci ha raccontato in una lunga, e piacevole, chiaccherata, sono nati all’interno di una piccola stanza di una casa di Milano, ma hanno preso forma grazie all’incontro con Edoardo Castroni tra Roma e la città meneghina, nei rispettivi appartamenti adibiti a studio. Dopo aver ritrovato l’amico della Capitale è nato il suono ispirato agli ascolti, contemporanei e senza tempo, che arrivano da NYC, Manchester, Parigi, Abuja e da Malé, Capitale del celebre arcipelago dell’Oceano Indiano; un luogo immaginato grazie a una t-shirt e a delle vecchie riviste di viaggio trovate per caso.

Riccardo, prima di tutto parlaci un po’ di te e del tuo progetto. Com’è nato e perché hai scelto questo bellissimo nome?

Sono davvero contento pensi sia un bellissimo nome. Ho sempre voluto una band che si chiamasse Maldive, è un nome secondo me molto sincero, nel senso che Dellacasa Maldive esprime il concetto che, io sono Riccardo Dellacasa e i pezzi li ho scritti io, ma da solo, senza le Maldive, non potrei far nulla. Insieme riusciamo ad essere un tutt’uno.
Com’è nato il progetto? E’ iniziato tutto in maniera molto semplice. Quest’ottobre sono ormai otto anni che faccio parte dei Wemen, l’altra band in cui suono il basso, Il lunedì era il giorno in cui ci si ritrovava in sala prove ma a volte capitava che non ci vedessimo, comunque la voglia di suonare era sempre tanta, così, circa tre anni fa, ho iniziato parallelamente a fare cose mie, in cui registravo tracce di basso, chitarra e poi successivamente inserivo le voci in inglese. In aprile poi ho smesso di suonare, dopo due anni, con una band che si chiama Verano e il fatto di trovarmi in un gruppo dove la cantante cantava in italiano mi ha fatto pensare di poterlo far anche io. Non è stato un gesto competitivo, è stato un esercizio, una cosa completamente nuova per me e da quel momento ho iniziato a suonare e comporre in italiano. Alcuni pezzi li ho sviluppati, altri sono rimasti ancora chiusi nel cassetto.

Chi è Davide? Ce lo stiamo chiedendo da tempo, leggendo la tua bio e ascoltando i tuoi pezzi, sembri tenerci molto.

Davide è un ragazzo che ho incontrato una sera in cui ero a Genova per suonare, mentre girovagavo per il porto, senza una meta, semplicemente non avevo voglia di andare a letto, mi ha chiesto una sigaretta e ci siamo messi a parlare per ore e ore, fino all’alba. Ha iniziato a raccontarmi di tutto quello che aveva fatto durante l’estate e di tutto quello che avrebbe voluto fare, mi ha raccontato della storia un po’ travagliata con la sua ragazza, dandomi molti input per poter scrivere le mie canzoni. Quando ci siamo salutati mi ha fatto una domanda: “sei mai stato alle Maldive?”.
Mi sono sorpreso perché il nome Maldive lo avevo in mente da tanto tempo, era come se sapesse già tutto.
Non so nulla di lui, non ho il suo numero di telefono, non so il suo cognome, non so cosa faccia realmente nella vita, oppure non me lo ricordo e basta, ma non importa…Mi importa solamente del suo nome e di tutto quello che mi ha raccontato quella notte, perché da li è nato tutto questo.

E’ appena uscito il video ufficiale di Davide, tuo secondo singolo pubblicato a fine settembre. Parlacene un po’ e dicci le tue impressioni.

Rispetto al il video di Genova, un video divertente, estivo, e coerente con il progetto, nel video di Davide ho voluto esserci anche io e incentrare tutto sulla mia figura. In questa clip suono tutti gli strumenti e rappresento tutti i componenti della band, facendo capire che Dellacasa Maldive è un progetto di Riccardo, poi nei prossimi video verranno inseriti anche le Maldive, gli altri ragazzi che suonano con me. Davide è anche un video ironico, realizzato da Sofia, una ragazza che sta finendo gli studi alla NABA di Milano, e, pur non lavorando direttamente con la musica ma con le immagini, mi ha sorpreso il fatto che avesse comunque molti riferimenti simili ai miei. Son contento del risultato, ma sono convinto di poter migliorare la mia interpretazione!

“Ti arrabbierai / non ci siamo ben capiti / butteremo via le ore”
E’ una strofa di Davide che mi ha colpito molto e mi ha fatto pensare. Ha un rifermento in particolare?

Quando il buon caro Davide mi ha raccontato della sua ragazza, mi ha detto di quanto tempo, in una relazione, a volte capiti di buttar via, di quanto tempo sia destinato ad incomprensioni, spesso futili; poi chiaramente questo discorso vale per tutti i tipi di legami, che siano sentimentali o d’amicizia. Con quanta facilità si perde tempo per colpa di malintesi, anche per semplici messaggi che, non esprimendo il tono, vengono interpretati in maniera sbagliata, perdendo così ore ed ore per cercare di chiarirsi. Il problema dell’incomprensione è allo stesso tempo una cosa importante da capire: comune, quotidiana e universale, purtroppo alla base delle relazioni tra le persone.

Qual’è invece la strofa preferita, o quella che senti più tua?

Una strofa che mi piace tanto è il ritornello di Davide: “Ora è qui / non la vedo tra le tante / tu ci credi veramente Davide / se lui la pensa intensamente / anche in mezzo a tanta gente”
E’ una frase di natura ironica, come il 95% delle cose che riesco a scrivere e di quelle che poi usciranno prossimamente. Mi sono immaginato che Davide fosse su un palco e davanti a se avesse un grande pubblico, ma la persona che vorrebbe fosse li in quel momento, non è presente. Di fatto è solo un non presenza fisica perché, quando si è impegnati con una persona a livello psicologico e a livello di cuore, può anche non essere li con te in quel momento, ma in un modo o nell’altro tu riusciresti a vederla e sentirla al tuo fianco.

Un’ultima domanda di rito. Ti vedremo presto live? E a quando le tue prossime uscite discografiche.

Il 20 ottobre dall’Ohibò di Milano partirà un mini tour, con una serie di date per la promozione del singolo Davide
La seconda data sarà a Bologna il 17 novembre al Covo, proseguendo a Paratico il 30 novembre al Belleville, a Fucecchio a La Limonaia il 7 dicembre, per concludere a Roma l’8 dicembre a ‘Na Cosetta. Di fatto sarà la prima volta che realmente ci spostiamo da Milano per far conoscere il progetto. Poi nella prima metà di Dicembre uscirà il mio terzo singolo, e anche quello parlerà di una bella storia, sempre legata a Davide e ai suoi viaggi in una città italiana. Per quanto riguarda il debut album, stiamo ultimando le registrazioni – interamente eseguite da noi, a parte il mixaggio e produzione che saranno fatti da Marco Fasolo dei Jennifer Gentle -, avrà il nome più bello della storia e uscirà a febbraio per La Valigetta. Lo considero un best of di tutti i miei pezzi: l’unione di brani che ho composto anni fa e altri che ho composto in quest’ultimo periodo.