C’è una Nebbia che non si dipana neanche ai primi raggi di sole estivi, anzi diventa mese dopo mese, ascolto dopo ascolto e concerto dopo concerto sempre più avvolgente. E’ la Nebbia dei Gazebo Penguins, titolo del loro ultimo album  (uscito il 3 marzo 2017 in formato cd ed lp per To Lose La Track) e del relativo tour.
Abbiamo raggiunto Capra, voce e chitarra della band, che ci ha parlato di casa, cibo e del perché suonare non li stanca mai.


Nebbia arriva a 4 anni di distanza dal vostro ultimo lavoro, sembra tutto più ragionato e maturo, è la vostra “fine dei vent’anni”?

Sicuramente è il disco su cui abbiamo lasciato che il tempo lasciasse maggiormente il segno. Senza alcuna fretta nel scriverlo e nel registrarlo. Lasciandolo decantare tutto il tempo che ritenevamo necessario. Abbiamo cercato di fare un disco in cui si potesse sentire questo sapore dei giorni che passano, questo peso: che ci rispecchiasse il più possibile in quello che eravamo diventati, che invecchiasse con noi e potessimo trovarlo comunque giovane e fresco ogni volta che l’avremmo poi suonato dal vivo. Ed in effetti è quello che sta capitando col tour che stiamo portando avanti…


Quanto c’è delle vostre radici e del territorio in cui siete cresciuti nella vostra musica?

La nebbia di Nebbia è quella che abbiamo dovuto affrontare centinaia di volte ogni autunno che mettevamo il naso fuori casa per fare qualcosa. Quella situazione assurda in cui il mondo che prima conoscevi – d’un tratto – è qualcosa di sconosciuto, non più familiare. È da quella nebbia che siamo partiti per raccontare cosa succede quando vorresti sparire, quando vorresti che tutto il resto sparisse, quando qualcuno sparisce per sempre, quando sparire è impossibile nonostante tu lo voglia fortissimo. Nella mia testa LEGNA era più Zocca (che è il paese dove vivo), RAUDO era più Correggio, e NEBBIA invece è in nessun luogo, o alla fine di una strada che hai preso per caso e sembra non finire mai.

L’album inizia con Bismantova, una canzone potentissima, occhi lucidi e groppo in gola anche ai live o suonarla scaccia i pensieri tristi?

Suonare scaccia quasi tutto dalla testa. Solitamente sai che per quell’ora in cui sarai sul palco, tutto quello che è successo prima, quello che sta succedendo fuori, e quello che ti capiterà dopo il concerto, diventerà di punto in bianco lontano, assente. Ma capita anche di suonare con la testa e il cuore che non riescono a staccarsi: è in quel momento che devi decidere se metterli nelle canzoni che stai facendo, o lasciare che le canzoni si suonino da sole, e tu restare dove sei. Non è mai la stessa cosa… Sarà anche per quello che ancora non ci stanca.


“Soffrire non è utile” lo state scrivendo su borderò SIAE o SOUNDREEF?

Non ci è ancora mai capitato Soundreef, o forse siamo troppo pigri per approfondire. Quindi, per il momento, i “cari” vecchi borderò SIAE sono il pane quotidiano.


I vostri tour vi portano in giro a lungo per l’Italia e anche in Europa, nel vostro rider ci sono richieste DOP anti nostalgia di casa?

In realtà il nostro rider è decisamente spartano. E curioso.  Nel senso che siamo curiosi di conoscere meglio cosa succede nei posti dove andiamo. Ti riporto una frase che avevamo scritto alla nostra agenzia di booking e che loro hanno deciso di inserire nel rider da far compilare ai promoter:

“Lista per il catering anche boh. Diciamo che andare in tour è bello perché puoi assaggiare cose di posti dove solitamente non vai. Perciò, più roba tipica e locale c’è, e più è interessante. Sia vino che cibo. Per la cena ci piacerebbe lo stesso. Ma non vogliamo scassare i maroni. Se il locale è abituato al catering in loco a noi va bene. Se si può scegliere, piccole osterie dove si mangia bene, dove andrebbe a mangiare il promoter con i suoi amici… Sarebbe bello, ecco.”


Avete un rito pre-concerto?

Abbiamo una playlist pre concerto che ha fatto Sollo. Che dopo i primi 20 concerti devo ammettere che già non sopporto più anche se bellissima.


C’è un palco su cui siete stati talmente tante volte da chiamarlo casa?

Per ogni tour facciamo tappa ai Vizi del Pellicano a Correggio, e quello sicuramente è un posto che ci ha visto crescere e dove torniamo sempre con quell’atmosfera di famiglia dove non devi manco chiedere niente perché tutti sanno già tutto. La stessa cosa si può dire per altri posti dove andiamo sempre volentieri ad ogni tour, quali l’Hana Bi a Ravenna, dai ragazzi che organizzano a Pesaro in varie situazioni, ma mi fermo subito perché so che ne dimenticherei troppi. Sul groppone oramai abbiamo centinaia di concerti, e i rapporti che si creano anno dopo anno devo dire che diventano qualcosa di veramente importante.


Dopo il live spartiacque tra stagione indoor e outdoor sul prestigioso palco del Mi Ami, ecco  dove i Gazebo Penguins porteranno un po’ di NEBBIA questa estate:

01.06 | Froggie Sound Fest – Bovolone (VR)
02.06 | BISBOCCIA FEST – Varese
03.06 | Summer Student Festival (Je t’aime) – Padova
09.06 | FestOn – Codroipo (UD)
10.06  | DARSENA LIVE MUSIC – Castiglione del Lago (PG)
22.06 | EstatOFF – Modena
23.06 | Parco in Vita – Monza
24.06 | Birrarbia – Asciano (SI)
30.06 | wow music festival – Como

05.07 | Molecole Festival – Pavia
06.07 | Mararock – Marano Vicentino (VI)
07.07 | San Paol In Fest – Monte Marenzo (LC)
08.07 | B.EST – Sondrio
14.07 | Filo Sound Festival – Grosseto
15.07 | Festival D-Skarika Live – Odolo (BS)
21.07 | Musica Libera Tutti – Arcade (TV)
22.07 | ARENA Teatro Conchiglia – Sestri Levante (GE)

04.08 | Color Fest – Lamezia Terme (CZ)
05.08 | Nuove Impressioni – Alcamo (TP)
06.08 | Giovinazzo Rock Festival – Bari
08.08 | San Lorenzo Giovani 2017 Attigliano (TR)
24.08 | civuoleunPAESE – Leverano (LE)