“Questo disco racchiude 6 anni di vita e di esperienze. Le canzoni sono nate in momenti e modi diversi e, volutamente, non sono inquadrabili in uno stesso genere. Ogni brano è un costume che ho indossato e che tutti quanti potrebbero vestire, rispecchiandosi nelle parole e negli stati d’animo che evocano.” Il concetto di dualità conflittuale che viviamo con gli altri ma anche con noi stessi, tra atmosfere psichedeliche e indie rock dalle influenze d’oltre oceano, è al centro di NOI/GLI ALTRI, l’album d’esordio di SPZ: il giovane cantautore e produttore romano, fuori per Undamento, label che non ha bisogno di presentazioni, abile a scovare sound nuovo capace, come in questo caso, di infiammare la scena emergente.

SPZ nei suoi pezzi, che ci racconta traccia dopo traccia, mischia sperimentalismo alla forma pop, in un concentrato perfetto. Voce, chitarra e synth distorti, SPZ azzecca la miscela giusta per prendersi il proprio spazio nel panorama musicale italiano. Nel disco anche l’importante collaborazione con Voodoo Kid e See Maw nella traccia “Vuoti – insieme”.

SCENDEREI ANCH’IO
Ho scelto questo brano in apertura per il titolo. Il disco infatti è pensato come una sorta di viaggio introspettivo, come una discesa, in cui pezzo dopo pezzo si va sempre più a fondo, sia musicalmente che da un punto di vista tematico. Scenderei anch’io l ‘ho scritto in risposta al coro “scendi giù scendi giù manifesta pure tu” in un periodo di disillusione e estrema pigrizia. Mi capitava spesso di pensare “so che devo fare qualcosa, ma anche se la facessi sarebbe inutile”. Ovviamente è una una scusa che ci si ripete quando si ha paura di affrontare la vita.

BYE BYE
Volevo scrivere un pezzo pop, è nato Bye bye che rappresenta in qualche modo la parte più “beatlasiana” che c’è in me.
Parla del lasciare andare le cose, senza fare troppi drammi. Devo ammettere infatti che sono piuttosto drammatico e teatrale in questioni di cuore, quindi ho pensato di scrivere una canzone per esorcizzare questa parte di me, che in genere causa solo problemi.

BAMBINO
Bambino si lega sempre al mio modo di vivere i rapporti, che a volte è infantile. Il testo è pieno di doppi sensi e parla delle incomprensioni e della mancata volontà di risolverle. Idealmente chiude la prima parte del disco.

Vuoti – Insieme
È l unico feat del disco, in cui partecipano See Maw e Voodoo Kid. La canzone è nata in maniera molto naturale durante una specie di vacanza “musicale” dove siamo stati l’estate passata. Mi piace collaborare con altri artisti, si impara sempre qualcosa. Nella scaletta ha il compito di traghettare gli ascoltatori dai suoni più analogici della prima parte verso le sonorità più elettroniche della seconda.

Il GRANDE Il
Insieme a NOI/ GLI ALTRI è il pezzo a cui sono più affezionato, forse anche perchè l’ho scritto nel 2014 o 2015 e mi è sempre rimasto in testa. Di solito un brano scritto molti anni prima non resiste al tempo e viene scartato, questo no, per me era fondamentale farlo uscire. Il testo è scritto a quattro mani con Lorenzo Anzuini, che è anche il ragazzo con cui suono. Dell’arrangiamento ne vado molto fiero, aver avuto Pietro dei Tropea che ha registrato i sax sul pezzo è stata la ciliegina sulla torta. IlGRANDElI rappresenta tutto l’universo e la canzone è un invito a ricollegarsi ad esso.

NOI/GLI ALTRI
È la title track perchè la frase “siamo fatti di altri” mi ha dato molto da pensare e ha ispirato la maggior parte dei brani del disco. Credo che il rapporto con gli altri determini il rapporto che abbiamo con noi stessi. L’invito, anche qui, è quello di cercare di andare d’accordo con gli altri, accettare la loro presenza e il peso diretto o indiretto che hanno sulla nostra individualità e viceversa. Da un punto di vista del sound, volendo riportare questo tema del rapportarsi con il “differente da me”, ho voluto mettere uno sprazzo di arrangiamento puramente trap, penso  sia il tempo giusto per abbattere le barriere fisiche e mentali che ci dividono così come dividono rigidamente i generi musicali.

HO PAURA
In ordine cronologico, è l’ultimo pezzo che ho scritto. Nasce da un improvvisazione in sala prove con Flavio e Lorenzo ( i ragazzi con cui suono), con cui poi ho co-prodotto il pezzo. In questo brano come ne IlGRANDEIl c’è un beat che mi gasa molto perchè è “storto” ma fa ondeggiare (almeno a me). Il testo parla delle proprie fantasie violente o paranoiche, che se non conosciute possono diventare vere e proprie manie. Per questo ho usato la metafora del togliersi i guanti, in questo modo immagino che togliendo i guanti (che rappresentano l’essere distaccati da se stessi e la paura di conoscersi a fondo) possiamo vedere e toccare la nostra carne, e accettarla con tutte le sue impurità e difetti.

TRA IL DIRE E IL FARE
Alla fine di questo viaggio troviamo tra il dire e il fare. Un pezzo con cui ho cercato di mettermi a nudo e che chiude il disco e il discorso avviato con NOI/GLI ALTRI. Si cerca spesso di fa quadrare perfettamente azione e pensiero, cosa pressochè impossibile, dato che secondo me una certa dose di contraddizioni, è presente in ognuno di noi. Credo che sia importante quindi accettare il proprio essere irrazionali e vivere in pace con questo.