Potevamo lasciarvi soli e senza musica nel bel mezzo dell’estate?
No certo che no. Ci ha pensato per noi LYRE confezionandoci una playlist, ricca di atmosfere vibranti, un vagabondare ad occhi chiusi in landscape lontane e sognanti.

Lyre è il progetto musicale di Serena Brindisi, enigmatica e misteriosa artista milanese che pubblicherà il suo disco di debutto Queer Beauties quest’autunno, dopo una lunga gestazione di sperimentazione e ricerca sonora.  Send his love to me, contenuto nella playlist è un primo assaggio, una versione dilatata, disturbante, ossessiva, del brano di PJ Harvey che svela come la dimensione di questa artista al debutto sia un esempio unico e raro della scena indipendente italiana, un nome che si candida ad essere tra i più interessanti del panorama elettronico nei mesi a venire. Piacerà ai fan di Bjork, Portishead, FKA Twigs, Arca e Sevdaliza, tutti ovviamente inclusi in Wonderlust.

Queste influenze trovano una loro dimensione ad Edimburgo dove , diversi anni fa, dopo aver lavorato per più di 10 anni come attrice di teatro e performer in Italia, decise di trasferirsi e di rimanere 6 anni, per dedicarsi completamente all’altra passione centrale della sua vita, cioè la musica. É stato un processo naturale per lei lasciare l’Italia e trasferirsi in Uk , riconoscendo le proprie radici musicali, rispetto al songwriting, in artisti prevalentemente appartenenti al mondo anglosassone. Tom Waits, Billie Holiday e Chet Baker erano infatti ascoltati continuamente in casa, e i colori e le ritmiche del Blues, onnipresenti nella sua infanzia. Nacque di conseguenza, il bisogno di cantare e scrivere in Inglese, incantata sopratutto dal phrasing e dall’interpretazione di artiste appunto come PJ Harvey o Beth Gibbons e Goldfrapp.

Durante questi anni in UK, Lyre si concentrò nella scrittura del suo debut album, che fu diviso in 2 EP:’Queer Beauties’ e ‘Shadows Walk’. A livello compositivo e di arrangiamento, inizialmente le produzioni visionarie e cinematiche di artisti come Nick Cave, Portishead, James Blake, Massive Attack e Radiohead, per nominarne alcuni, furono alla base della sua ricerca musicale e la spinsero a voler collaborare col producer di Bristol, Dan Brown (Massive Attack, Ilya, Karin Park) che inizialmente curò gli arrangiamenti di un brano e fece il missaggiò di tutte le tracce dell’allora autoprodotta prima versione di Queer Beauties. Ma nonostante il lavoro fatto, la sensazione di non aver trovato ancora il giusto mondo sonoro per esprimere appieno la propria personalità artistica, portò Lyre ad un ulteriore processo di ricerca e all’approfondimento di sonorità di artisti come FKA Twigs, Bjork e Arca che causò un notevole cambio di direzione, mettendo in crisi la produzione artistica conclusasi precedentemente a Bristol.

Avremo le risposte di questo processo creativo presto. Non ci resta che attendere.