Vespro, nasce a Napoli il 26 Novembre 1996. Cresciuto ascoltando r&b e hip hop, muove i suoi primi passi nella musica sin dall’età di 16 anni. Partito come rapper, inizia a sperimentare sonorità più melodiche, anche grazie alla collaborazione con il produttore Omake.

Il nuovo singolo si chiama “Quando non ci sono” ed è un pezzo che rimanda all’r&b d’oltreoceano senza dimenticarsi l’attitudine della melodia italiana. Un punto di incontro tra la scena urban e quella pop.

Vespro è un po’ dandy, cresciuto a pane e Michael Jackson, indossava Borsalino per andare a scuola, ed è sicuramente perfetto per essere il nuovo protagonista della rubrica How to dress for.

Il tuo must have in assoluto in fatto di moda?
Le camicie, assolutamente. Adoro indossarle di tutti i tipi, da quelle monocromo più eleganti fino a quelle con fantasie bizzarre.

Un capo, un accessorio o uno stile di vita che ti piacerebbe ritornasse di moda?
Mi piacerebbe, forse, che tornasse di moda uno stile un po’ dandy alla Justin Timberlake dei primi duemila. Sono cresciuto a pane e Michael Jackson e quei gilet in pendant con gli abiti gessati mi facevano volare. Una volta sono andato a scuola (ero in terza media) con un Borsalino nero e sono stato preso in giro da tutta la classe, ma mi sentivo il più figo di tutto l’istituto.

In che modo il tuo stile si riflette con la musica che fai?
Credo che quel tocco d’eleganza che cerco di mettere sempre nel mio stile sia presente anche nella mia musica. Mi piace pensare che le persone quando ascoltano i miei brani, immaginino già il mio outfit.

Un’ abitudine a cui non rinunceresti mai?
Ogni volta che torno a casa di mia nonna a Napoli, trovare sempre una mozzarella di bufala che mi aspetta sul tavolo. Credo sia un bellissimo gesto d’amore.

Una tendenza che hai seguito e che poi si è rivelata un flop?
A dire la verità non mi piace troppo seguire le tendenze. Mi guardo attorno, vedo quello che succede, ma cerco sempre di mantenere un mio stile e una mia identità, pur restando al passo coi tempi.

Al contrario cosa ti senti di consigliare in fatto di lifestyle (inteso come stile di vita) ed ecosostenibilità nella moda, tema che riteniamo attualissimo ai giorni nostri?
Credo di essere una persona piuttosto attenta a certi temi. Da qualche settimana sto provando a diventare vegetariano, per una questione di salute e, naturalmente, di ecosostenibilità. E così provo pure a stare molto attento al riutilizzo di oggetti che altrimenti andrebbero buttati. Da adolescente ho vissuto sulla mia pelle l’emergenza rifiuti che c’era a Napoli in quegli anni, vedevo roghi di plastica bruciare in tutta la periferia e quelle immagini mi hanno aiutato a rimanere motivato sull’importanza del riciclo. Credo che anche nella moda si possa lavorare in questi termini, preferendo materiali riciclabili e produzioni meno impattanti sull’ambiente. Sarebbe figo se i grandi marchi si impegnassero sempre più in questa direzione, ci sono molti materiali ecosostenibili e facilmente riciclabili con cui si potrebbero creare i capi del futuro.