DIRTY SÖCKS è l’unicità di ogni artista al suo interno che converge, collide, si fonde in una famiglia vera, concetto complicato e denso di significati ma che diventa semplice e diretto e non appena li vedi salire su un palco per uno dei loro coloriti live.
Il collettivo prende forma nel febbraio 2021 sull’asse Bologna-Napoli-Avellino, ispirato dall’originalità e dal senso di appartenenza di alcune delle crew d’oltreoceano più conosciute negli ultimi anni (Brockhampton, Odd Future, ASAP Mob). La volontà dei suoi musicisti e visual artisti di ritagliarsi uno spazio artistico indipendente ne induce spontaneamente la formazione.

Gli undici brani che compongono la versione deluxe dell’album d’esordio I Ragazzi Stanno Bene sono il manifesto della personalità sfaccettata del collettivo, che vuole indagare le diverse sfumature dell’emotività: la cassa dritta e le barre incalzanti su batterie analogiche alla Jean Dawson si alternano a brani distesi su sonorità avvolgenti, esplorando diverse atmosfere e restituendo un lavoro che suona frastagliato ma coeso al tempo stesso, dove viene espresso al meglio il dualismo hip-hop/elettronica. Il filo conduttore del disco, introdotto già dal titolo, è il desiderio di stare bene; un concetto malleabile che muta forma e peso specifico per tutta la durata dell’album: non esiste una soluzione comoda, non c’è nessuna scorciatoia parallela, serve soltanto trovare e prendere il tempo necessario, con undici strade diverse per raggiungere lo scopo.

 

Abbiamo chiesto ai DIRTY SÖCKS di raccontarci track by track il loro debut album:

“I RAGAZZI STANNO BENE è un progetto eclettico, profondo ma frenetico. È il nostro tentativo di tracciare una linea che dalle nostre vecchie cadute e scottature sappia condurci verso sorrisi autentici. In qualche modo ci tenevamo a fare un disco che rispondesse, in maniera esaustiva, alla domanda più complessa di tutte: come stai? I nostri sono i timori, lo svago, le crisi di dieci ragazzi non più adolescenti ma non-ancora-adulti, in quel limbo diabolico che sono le fasi di transizione. I RAGAZZI STANNO BENE è un racconto fedele di un periodo di transizione, nel desiderio universale di poter rispondere che si sta bene, davvero bene, senza omettere nulla”.

SMS
Guidata da un ritornello provocante accompagnato dal rap tagliente, SMS è la migliore espressione della dualità rap/elettronica di DIRTY SÖCKS. Le barre sputate sopra la cassa dritta raccontano di una Lei ammaliatrice, detestata ma necessariamente rincorsa.

NIENTE
Il racconto di una dolce leggenda che si può ricordare soltanto quando il cuore batte a 150bpm. La strumentale deep si apre con lieve dolcezza attraverso il cantato di GIMA, che invita al cambiamento dopo un passato burrascoso. La voce femminile del collettivo, Giama, ci porta fino alla chiusura del pezzo, descrivendoci intimamente l’immobilità che poche parole possono causare se dette da una persona a noi cara.

FAVOLE
Favole è il cantato che ci prende per mano. Idontexist ci fa varcare, quasi senza accorgercene, la soglia dell’album, accompagnandoci nel viaggio emotivo che ci aspetta. Un cantato morbido e accarezzato che porta a chiederci come stiamo, cosa siamo stati e cosa saremo, senza una vera e proprio risposta ma con la consapevole speranza che un soffio di vento possa portare aria nuova e farci tornare e respirare.

TERRA PROMESSA
Ballad del disco, si cuce, attorno agli accordi di chitarra di GIMA, una trama che fa fluttuare ad 1 metro dal suolo. Il testo descrive poeticamente dinamiche che ci portano a ricadere goffamente nelle stesse situazioni amorose, spesso tossiche e destinate a non cambiare.

MEZZANOTTE
Hit allegra del disco, è la narrazione banale di una serata scriteriata e dell’hangover del giorno seguente. La spensieratezza è il modo per sdrammatizzare i problemi che quotidianamente ci attanagliano e che qualche cocktail in più può aiutarci a dimenticare almeno momentaneamente.

BAMBINO NEVISKIO
La svolta verso l’estremo nord del disco. Il sole è tramontato, i lampioni si sono accesi a intermittenza e attorno inizia a fare freddo. Bobby Wanna e Idontexist parlano delle difficoltà di rapporti che esistono in bilico tra la fedeltà verso gli altri e quella verso se stessi. Il tempo scorre inesorabile e viene rincorso con la vana volontà di non farsi sopraffare, di non snaturarsi ed imparare a non chiedere scusa per quello che realmente siamo.

VOCI DI CORRIDOIO
Rap genuino espresso in maniera spietata tanto quanto può essere il nostro vissuto. Le voci di corridoio, il rumore e le parole di circostanza possono essere veleno anche per i rapporti apparentemente più profondi. Nel ritornello Canntona ci dice che mantenere il cuore immacolato è impossibile, così come uscirne sempre “puliti”. Uscirne cresciuti però è possibile ed è ciò che viene celebrato in questa canzone.

NON ESSERE CATTIVO
Un urlo che il crew libera contro il cielo, un’ode al bene. Il pezzo è una presa di posizione in un mondo che spesso ci mette nelle condizioni meno pure per riuscire nell’intento. Cavalcando la produzione secca di Adler che porta al massimo coinvolgimento sul ritornello finale, il racconto viaggia cinematograficamente attraverso frame che ci fanno credere che si può tentare di essere innocenti in mezzo alla melma.

IRSB
Siamo arrivati all’anthem dell’album, alla canzone che più direttamente prova a rispondere alla domanda tampinante: “come stai?”. Sopra batterie punk e voci in auto-tune, Canntona e Rio urlano disperati i loro disagi e i tentativi che compiamo per sopravvivere e tutto ciò che odiamo attorno a noi. Esattamente a metà della canzone il pezzo ha uno switch radicale, dove si accende un litigio tra la nostra coscienza e ciò che invece ci viene più semplice fare.

EUPHORIA
La traccia è nata dal campionamento di Elliot Song, che Dominik Fike dedica a Rue all’interno dell’omonima serie. Il meteo si addolcisce. Attorno alla chitarra Penny e Rio creano una struttura che scivola consapevole, ma che a tratti lascia trasparire l’amarezza e la rassegnazione verso il vissuto che ci attanaglia. La chiave della canzone sta però nella nota di speranza dettata dalla consapevolezza che i sentimenti autentici possano essere ancora antidoto vero ed unico.

TUTTE LE CAZZO DI VOLTE
Chiusura del disco. Questa corsa sincopata, folle ed inesorabile termina con uno schianto contro il muro della realtà, come ci urla Bobby Wanna nel ritornello. I ragazzi, nonostante tutti i tentativi, le ferite, le riprese e le ricadute non sanno stare veramente bene, come non sanno stare veramente male. Forse semplicemente vivono, hanno vissuto e vivranno nel perenne tentativo di restare a galla e di non farsi sopraffare dal rumore e dalla banalità che li circonda.