Lontana dall’intento di scrivere un masterpiece della letteratura italiana, ho voluto comunque riprendere dal buon vecchio Thackeray (e non da Marchetti, attenzione) la serialità delle narrazioni che si susseguono in Vanity Fair e su quella falsa riga costruire un altro tipo di storie.

Anzi, più che storie, le mie vogliono essere delle immagini che cercano di legare alla musica di un brano le sue possibili evocazioni di ambito stilistico, tale che, in questa fiera della vanità, a sfilare siano gli artisti vestiti delle loro note, dei colori invisibili che solo con un orecchio attento si possono percepire.

Sulla passerella della vanità, lasciamo che a succedersi sul catwalk (di artisti e musicisti), sia invece la nudità dell’indie.

Any other, Awful Thred

Camicione bianco e collant colorati, semplicità e particolarità. Così come gli elementi che contraddistinguono non solo l’outfit ma anche la musica di Ant Other. In “Awful Thred” possiamo percepire letteralmente la magia, un Re Mida al femminile, che riesce a trasformare però in musica qualsiasi cosa le capita sottomano. E se la vita fosse un sogno, Any other ha sicuramente la colonna sonora perfetta per noi. (foto di copertina @ ludovica_de_santis)

Bruno Belissimo, Questo disco me lo comprerei

Direi che Bruno Belissimo sia geniale è forse riduttivo. Partiamo dallo stile, sicuramente unico e inconfondibile, lo vediamo ora in una mise che ricorda quella di un presidente degli Stati Uniti (magari con un fetish o con origini texane), ora con un completo dalla memoria funky, come lo è effettivamente il suo disco. Cinque tracce dal groove retro-futuristico dal gusto sofisticato raccontano senza troppa nostalgia le memorie dell’Italiano medio degli anni Novanta che guardava i film di Verdone e che ancora ballava l’Italo disco.

Marta Tenaglia, Allodole

Si mette letteralmente a nudo Marta Tenaglia in questo nuovo singolo: “Allodole” è una ginnastica della rabbia, dove “non si rompono piatti, ma si rimettono insieme i cocci”, spiega l’artista. In un flow fatto di musica elettronica e spoken words, Marta Tenaglia ci rapisce alla volta di un nuovo brano che sa essere vero e che, non parla dell’ira nella sua versione esplosiva, quanto in quella creativa, che è poi forse l’unica vera strada per ritrovare se stessi.

De.stradis, Duale

Look che ricorda un guerriero misterioso, De.stradis si presenta così con il suo disco di debutto. Composto da sei brani che sono il frutto di dieci anni di scrittura e live in Italia e in Europa, “Duale” accarezza più generi: l’ r’n b, il rock per poi avvicinarsi anche al pop di ispirazione più internazionale. “Duale” è l’unione degli opposti, è il bianco e il nero che si fondono, è istinto e razionalità, dolore e rinascita.

Adelasia, Amore/Squallore

Una semplicità naturale quella di Adelasia, che accogliamo in una veste sempre nuova; eppure, fedele a sé stessa, nel nuovo singolo “Amore/Squallore”. In questo brano la dolce voce dell’artista si mescola ad una produzione aspra e cruda, che ben rende il racconto di una serata vissuta senza alcun rimpianto, in cui i corpi, la pelle e i respiri si uniscono e si intrecciano in maniera del tutto inaspettata.

Goldielocks, svegliaginevra, American Wedding

Una combo pazzesca e inaspettata quella di Goldielocks e svegliaginevra nel loro nuovo singolo “American Wedding”. Un mondo cinematografico è quello descritto dalla narrazione quasi cinematografica dell’artista finlandese, una realtà alternativa in cui veniamo trasportati durante l’ascolto del brano, un posto questo, che, seppur potrà somigliare ad un luogo oppure a nessuno, ad ogni modo ci piace, in cui ci sentiamo a nostro agio, e da cui non vorremmo più uscire.