“Farsi male a noi va bene” cantano i bnkr44 nella loro omonima canzone. Ripenso a questa frase mentre percorro la strada in salita per arrivare sul Doss Trento, e quando varco la soglia tutta la fatica è immediatamente ripagata. Non solo dalla vista, ma anche dalla certezza che qua la musica non è un privilegio riservato a chi se lo può permettere. Tra i volontari, i banchi del merch, i ragazzi che bevono birrette e le ragazze che si mettono brillantini sul viso, mi sento subito a casa.

Il Poplar è davvero pop(u)lar: nei prezzi dei ticket, degli alcolici, del cibo, nel parcheggio e nei talk gratuiti. È un’oasi di pace e felicità a 300 metri sopra la città, è una dimensione grande ma non dispersiva, in movimento ma raccolta, per Gen z ma anche per Millennial. È il festival perfetto per concludere l’estate. Da giovedì 14 a domenica 17 settembre si sono alternati, sul palco, una grande varietà di artisti e artiste: la line up ha coinvolto generi musicali per tutti i gusti, dai Verdena alla Love Gang, da Noyz Narcos a Venerus, dai Coma_Cose agli Shame.

La nostra spedizione in trentino parte il venerdì (fotogallery 1) e ad accoglierci fin dalle prime ore di Festival ci sono la rivelazione Il Mago del Gelato e subito dopo Colombre che porta in scena un live intenso grazie anche alla presenza di Julie Ant alla Batteria (sentirete parlaremo molto di lei in futuro) e all’apparizione a sorpresa di Maria Antonietta. Al calar del sole si entra nel vivo della serata con Vinny, cosi viene acclamato dai suoi fan Venerus, “ed è subito magia”. Poi dalla Francia a prendersi questa notte che sembra non voler finire mai arrivano Mezerg e Dov’è Liana e il Doss balla in un clima surreale mentre Trento sotto di noi sill’illumina.

La giornata di sabato (fotogallery 2) si apre con l’esibizione luminosa di Anna Carol, che scalda a dovere il pubblico, e prosegue con l’energia infuocata del duo elettronico Queen of Saba e il cantautorato pop di Giuse The Lizia. Arrivati sul palco i bnkr44 aprono le danze e il pogo, mentre i Coma_Cose incantano con un live che dimostra una costante crescita artistica. Chiusura con djset di Mace, il più desiderato dei producer italiani, che trasforma il prato davanti al palco in un dancefloor. 7 e passa ore di felicità e concerti bellissimi.

La Domenica, chiude in crescere questa edizione portando in scena il live – che come meglio non potevano descrivere gli stessi organizzatori – potente, magico e catartico dei Verdena. Prima di loro onstage il sound follemente british degli Shame e Squid, oltre alla tempesta di suoni e di emozioni di Daniela Pes – autrice (a nostro modesto parere) del migliore album italiano del 2023 – e, alla nostra seconda partecipazione, non possiamo che riconfermare che è qui dove finisce in bellezza l’estate. Al Poplar puoi scatenarti nelle primissime file, oppure goderti il concerto seduto su un telo nel prato, o ancora dividere una pizza con chi è con te e aggiungere un nuovo bicchiere alla collezione dei bicchieri personalizzati dei festival. Grazie Poplar, hai uno spazio nel nostro cuore, ci rivediamo nel 2024.

Testo di Isabella Benaglia / Photo Marco Iemmi