“Cos’hai che non sorridi più?
Ti interroghi le dita mentre ci pensi su
Non dirmi che anche tu
D’estate un po’ ti senti giù
Abbiamo il cuore strano di cera e di Vinavil…”

 

La storia di Giorgio la conoscete ormai tutti, il percorso solista fatto di un album d’esordio , Fa Niente (2017), a cui è seguito il tour, una manciata di singoli a fine 2017 e inizio 2018 tra cui Missili con Frah Quintale, la produzione dell’album di Francesco De Leo e l’onore e il merito artistico riconosciuto dai Phoenix che gli affidano l’apertura del loro concerti in Europa e in America.

Vinavil è la mia nuova canzone”, cosi, con la sua semplicità, Giorgio Poi, lancia, sul canale facebook e prima della mezzanotte su un gruppo whatsapp da lui creato per condivere la release con chiunque lo volesse, il suo nuovo brano via Bomba Dischi. E ci sarebbe poco da aggiungere e tutto da ascoltare, ci potremmo fermare qui perché Vinavil ha quel tipico gusto che il cantautore romano ci ha ormai abituati ad assaporare con grande soddisfazione.

Le sonorità ed i testi racchiudono la ricerca di un artista che, come pochi in Italia, è in grado di unire le migliori sonorità del passato ad atmosfere mai banalmente attuali.

Lanciato anche il videoclip ufficiale, in cui ogni riferimento a Giovanni Muciaccia o a fatti realmente accaduti è puramente casuale.

Qui la Lyrics completa

Cos’hai che non sorridi più?
Ti interroghi le dita mentre ci pensi su
Non dirmi che anche tu
D’estate un po’ ti senti giù
Abbiamo il cuore strano di cera e di Vinavil
Che ti si scioglie in mano
E ti sei messa una maglietta
Che fa rima con la tua faccia, perfetta
Ma con una macchia che non va più via

Per noi che non dormiamo bene
Per me che non imparo mai
Per te che non ti sai spiegare
Quando ti chiedo come stai
Per essere contenti
Anche senza dirlo mai
Anche senza dirlo mai

della convalescenza
Che ti rimetta in forse
Ma tu vuoi fare senza
In fila al Ministero
Dell’Alto Mare, chi lo sa
Magari basta un timbro
Per toglierti le braccia e
E metterci due ali
Gli spazi siderali
Le tue mutande rosse, le feste
Il brutto tempo che non va più via

Per noi che non dormiamo bene
Per me che non imparo mai
Per te che non ti sai spiegare
Quando ti chiedo come stai
Per essere contenti
Anche senza dirlo mai
Anche senza dirlo mai

Per essere così diversi
Per me che non imparo mai
Per te che non ti sai spiegare
Quando ti chiedo che cos’hai
E per essere contenti
Anche senza dirlo mai
Anche senza dirlo mai
Anche senza dirlo mai
Senza dirlo mai