Avete presente quella sensazione di angoscia così forte da risultare paralizzante? È uno stato d’animo che assale dall’interno e si espande ovunque in pochi secondi, per poi difficilmente andarsene. Può non manifestarsi per qualche momento, ma sarà sempre lì, in un angolo, un memento mori che più che spingere a fare tesoro di ogni attimo fa solo cessare ogni speranza per un futuro roseo. Un ronzio onnipresente ma silenzioso, fastidioso, per cui forse non c’è davvero una soluzione: è uno stato d’animo che i Bye Bye Cachi chiamano Mal di Testa, titolo del loro ultimo singolo. Il duo, in un sound sperimentale e fluido che avvicina hip hop e R&B, parla dei continui tentativi di sfuggire a quest’inquietudine, il dolore di una generazione che si sente sempre più impotente davanti a un mondo che cambia fin troppo velocemente e non sembra avere spazio neanche per chi vorrebbe cambiarlo. Come sempre, però, la musica è la miglior consolazione, e oggi abbiamo il piacere di presentarvi quella dei Bye Bye Cachi con il nostro CV.

NOME DEL PROGETTO
Bye Bye Cachi è frutto di un brainstorming fatto ormai 3 anni fa. Volevamo qualcosa che parlasse di noi e della nostra appartenenza al tessuto suburbano. Il caco non è un esotico mango, il caco non è una comune mela: il caco è un frutto delicato e all’aspetto banale, schifoso se acerbo è delizioso se maturo. Il caco per noi non è neanche il frutto della provincia, bensì del provincia boy. Il “bye bye” quindi assume un significato interrogativo: addio o arrivederci?

ANNO DI NASCITA
2018. Per caso, come succedono tutte le cose a 21 anni. Non c’è un anniversario dietro, piuttosto una visione comune che si è cementificata con il tempo.

NUOVO SINGOLO
Mal di Testa è il primo singolo che anticipa il nostro primo progetto. Gli vogliamo molto bene. Innanzitutto perché musicalmente ci piace un cifro (e d’altra parte come potrebbe essere altrimenti?) ma anche perché il concetto che ha dietro è quanto mai attuale per le nostre vite.

INFLUENZE MUSICALI
Troppo difficile rispondere a questa domanda. Divoriamo musica tutto il giorno e spesso ne abusiamo. Dico in modo randomico Frank Ocean, Aphex Twin e Radiohead. Ma è come scegliere la puntata di The Office preferita: ce ne sono a bizzeffe.

LIVE CHE NON DIMENTICHERAI MAI
Filippo: Rex Orange County ad Amsterdam. Una delle esperienze più intime che abbia mai vissuto in vita mia.
Ettore: Bon Iver a Verona. Senza discussione. Poi aggiungerei i Radiohead agli I-Days, da quel momento gli ho amati ancora di più.

IMPEGNI EXTRAMUSICA
Filippo: io ho studiato economia a Milano e attualmente faccio il ricercatore di mercato presso una famosa multinazionale francese. Gioco anche a basket ma sono piuttosto scarso. Mi piace parlare di articoli del Post e di Atalanta.
Ettore: studio Musica Elettronica al Conservatorio di Milano, sono ingegnere audio freelance e lavoro come recording engineer.

COSA RENDE SPECIALE IL PROGETTO
Che non si pone limiti, musicalmente parlando. È una sfida continua, innanzitutto con noi stessi. Perché non sappiamo ancora dove andremo a parare ma sapremo per certo che la prossima canzone che uscirà sarà davvero diversa dalla precedente e così via. Non ci impantaniamo mai un genere unico, e non ci poniamo limiti.

PROGRAMMI PER IL FUTURO
EP. Abbiamo in testa questo ora. E non vediamo l’ora che tutti sentano quello che abbiamo da dire e come lo diremo.

 

Foto cover @ Comb Studio