Sequoie Music Park è un luogo magico, arrivi per un concerto e ti ritrovi catapultato in un mondo di natura, luci e musica. Il confine tra festival e rassegna è sempre molto sottile e non sempre capito. Fare una rassegna è poter dare al pubblico alternative eterogenee, cercando di abbracciare persone, stili ed età sempre diverse, dando una scelta precisa in un mondo sempre più omologato.

Sequoie è cresciuto negli anni, portando sul palco artisti sempre più importanti. Ma in una cosa siamo sempre stati lineari, ci racconta Ilaria Delmelo responsabile comunicazione. La libertà di essere reali. Da sempre incentiviamo il pubblico a viversi il concerto, per poterlo guardare con i propri occhi e non attraverso lo schermo di un cellulare. Cerchiamo di essere il più green e inclusivi possibile: plastica monouso bandita, raccolta differenziata e scelte vegane e gluten free per dare selezione proprio a tutti.

Per poter raccontare il nostro pensiero, prosegue Ilaria, ho creato una playlist con tutti gli artisti dell’edizione 2025.
Un modo per poter assaporare in anticipo la magia di questo Sequoie Music Park che dal 17 giugno al 20 luglio, per un mese di musica e condivisione, porterà onstage artisti internazionali del calibro di FONTAINES DC, De la Soul, Skunk Anansie, Ben Harper & The Innocent Criminals e del panorama italiano contemporaneo come i Baustelle, Lucio Corsi, Afterhours e Psicologi oltre le uniche date nazionali di Jorja Smith e Alice Cooper.

Sei in coda nel traffico? Stai aspettando il bus per andare a lezione? Stai facendo la spesa? Sequoie è qui per te. Buon ascolto!

FONTAINES D.C. – Jackie down the line
Riprendo un’intervista: “In un mondo in cui è considerato importante essere bravi, ho voluto
scrivere un pezzo dal punto di vista di una persona a cui non interessa essere bravo, né fingere
d’esserlo”. Per noi questa canzone è “Pensatevi reali”.

KID YUGI – Ilva
Questa canzone parla da sé. Un pezzo impegnato a catartico che racconta la difficile realtà
ambientale e sociale e che denuncia le problematiche di inquinamento industriale.

BAUSTELLE – Charlie fa surf
Potrebbe sembrare una scelta banale e risentita, ma mai come in questo periodo storico
musicale, in cui gli adolescenti, per non sentirsi diversi, si devono identificare in stili musicali
omologati, questo inno all’anticonformismo porta alta la ribellione.

LUCIO CORSI – Astronave Giradisco
Il paradiso coi cancelli aperti, C’erano nuvole che trasportavano
Storie d’amore in balia dei venti, C’era una coda luminosa tra le stelle.
Perfetta da ascoltare in fila, con l’emozione di sentire la chitarra suonare prima del concerto.

AFTERHOURS – Non è per sempre
Inno generazionale che punta sulla reazione dei più giovani a tutte le contraddizioni della società.
Classe 1999 ma più attuale che mai, ora come allora gli Afterhours affermano quanto sia difficile
essere se stessi in una società che plasma il pensiero rendendo l’autodeterminazione sempre più
difficile, vittima del giudizio altrui.
“questa nazione è brutta, ti fa sentire asciutta, senza volontà”

PSICOLOGI – Incubo
Drast e Lil Kvneki si fanno voce di una generazione in bilico tra la realtà e i sogni ed esplorano le
ansie e le speranze dei giovani. Mai come in questo periodo la salute mentale è priorità assoluta.

DE LA SOUL – Me Myself and I
L’Hip Hop Old School che mette il buonumore. Inno a chi resta se stesso,
“Proud, I’m proud of what I am”

GIANNA NANNINI – Meravigliosa creatura
Forse la canzone più riconoscibile di Gianna, con la sua voce ruvida e graffiante e il suo ritmo
lento. Una ballata intensa che parla dell’incanto, dell’amore e della bellezza dell’essere umani e
veri.

CAPO PLAZA – Giovane fuoriclasse
Sicuramente il suo brano più iconico e distinguibile. Autodeterminazione e dichiarazione di
identità. Come ogni artista che sale sul palco, anche ogni spettatore ha la sua storia, a Sequoie si viene
anche per rispecchiarsi e non solo per ascoltare.

JORJA SMITH – Blue Lights
Voce morbida ma con un testo che fa riflettere che racconta la paura della discriminazione.
A Sequoie dovete sentirvi liberi di essere voi stessi al 100%.

ALICE COOPER – Only woman bleed
Sequoie non è solo un un insieme di concerti, ma è uno spazio emotivo dove ci si sente al sicuro
nel mostrare le proprie fragilità, senza il giudizio altrui.
Non ci si deve fermare alla traduzione letterale del titolo, ma bisogna cercare più in profondità.

SKUNK ANANSIE – Weak
L’inno di chi ha la forza di mostrarsi fragili, una canzone potente che parte piano per poi
esplodere. Se fosse un momento a Sequoie? Tramonto, golden hour e tutti in silenzio ad ascoltare.

FABRI FIBRA – Stavo pensando a te
Con un ritornello che entra in testa, si parla di relazioni, il peso dei pensieri e di quando si ricorda
qualcosa che non torna più. Bisogna pensare a Sequoie come un luogo in cui ci si può liberare ed essere un po’ più
spensierati.

BEN HARPER – Steal my Kisses
Sound acustico e semplice, che evoca la libertà e richiama una jam session sotto gli alberi al
tramonto. Alberi ci sono e tramonti anche, mancate solo voi.

EUROPE – Carrie
Durante un concerto, c’è sempre un momento in cui ci si perde nei ricordi, magari guardando il
cielo o semplicemente chiudendo gli occhi abbandonandosi alle emozioni.
Carrie è proprio quel momento lì.

ANASTACIA – Heavy on my Heart
Questa canzone è per quei momenti in cui ci si fa attraversare dalla musica, un concerto non
diventa solo uno spazio sicuro ma anche un momento in cui le emozioni più pesanti si fanno
leggere e la malinconia trova il suo posto.

SATCHVAI BAND featuring JOE SATRIANI AND STEVE VAI – I Wanna Play my Guitar
Energia, passione e un senso di libertà e gioia, incarna in tutto e per tutto l’entusiasmo e la
condivisione che si vive durante i concerti, sottolineando quanto la musica unisca le persone in
una esperienza collettiva.

Sequoie non è solo una rassegna musicale: è un’esperienza collettiva, un rifugio tra gli alberi dove
ognuno può sentirsi se stesso ma anche parte di qualcosa di più grande.
È uno spazio dove fragilità, ribellione, leggerezza e poesia si incontrano. Dove la musica non è
solo sottofondo, ma linguaggio universale che unisce mondi diversi, così come questa playlist
unisce una gran varietà di brani.

In conclusione, Sequoie Music Park non è una rassegna da guardare o ascoltare ma da sentire.
Maggiori info e biglietti su sequoiemusicpark.com

ph credits_Luca Mallardo