Lontana dall’intento di scrivere un masterpiece della letteratura italiana, ho voluto comunque riprendere dal buon vecchio Thackeray (e non da Marchetti, attenzione) la serialità delle narrazioni che si susseguono in Vanity Fair e su quella falsa riga costruire un altro tipo di storie.

Anzi, più che storie, le mie vogliono essere delle immagini che cercano di legare alla musica di un brano le sue possibili evocazioni di ambito stilistico, tale che, in questa fiera della vanità, a sfilare siano gli artisti vestiti delle loro note, dei colori invisibili che solo con un orecchio attento si possono percepire.

Sulla passerella della vanità, lasciamo che a succedersi sul catwalk (di artisti e musicisti), sia invece la nudità dell’indie.

Bawrut, Cosmo, Eurocasbah

“Eurocasbah” di Bawrut e Cosmo non è soltanto una canzone, non è nemmeno un singolo mozzafiato, ma, restando in tematica artistica, è almeno secondo me una vera performance. Partiamo dal video in cui sono rappresentate delle persone, che hanno il tipico outfit da turista, arrampicarsi all’infinito su una duna di sabbia senza meta. Continuiamo con la musica: beat arabeggianti, musica elettronica del centro Europa si influenzano a vicenda in una danza lisergica. Infine, il messaggio di “Eurocasbah”: una dedica a tutte le persone che ogni giorno tentano di fuggire dalla guerra per raggiungere l’Europa, l’Eurocasbah appunto. Non c’è bisogno di aggiungere altro.

The 24 Project, Liquid

Leggero, sinuoso, ma allo stesso tempo, pieno, queste sono le immagini che mi vengono alla mente quando ascolto 24 project e in modo particolare il suo ultimo singolo “Liquid”. La parola stessa ci fa bene intendere a cosa stiamo andando in contro. Musica ambient si mescola a sperimentazione elettronica che cercano di trasmettere in forma di suono quelle che invece sarebbero più simili a delle associazioni libere, come quelle dei nostri pensieri quando, come un liquido, cerchiamo di prendere la stessa forma del mondo che ci circonda, cercando in questo modo di stabile una connessione (in questi casi io preferirei un comodo divano).

Go Dugong ft. Mai Mai Mai, Randagio

Non avrei immaginato che una tammurriata, se remixata in un certo modo avrebbe avuto questo suono, eppure con Go dugong la realtà sembra aver superato proprio ogni forma di immaginazione. “Randagio” il primo singolo estratto dall’album “Meridies” trasmette tutta la calorosità e la voglia di danzare di una tipica danza del sud Italia, la tammurriata appunto, mista anche ad un pizzico di oscurità, caratteristica anche questa tipica di questo ballo tradizionale. Nuovo e antico, tradizione e rinnovazione in Go Dugong si mescolano, come risultato un canzone che ti fa venire voglia di ballare senza freno.

Casto, rckt, Illvminate, okay

Avete presente quell’immaginario cyber punk, magari anche un po’ dream pop anni 80, sì, tutte quelle ambientazioni surreali e illuminate da colori a neon? Beh, se non sapete di cosa sto parlando, per farvi un’idea dovreste dare un occhio alla copertina di Casto e ascoltare anche il suo nuovo singolo “Okay”. Da questo mondo, infatti, Casto riprende tutte quelle atmosfere “robotiche” e le fa passare musicalmente attraverso un sintetizzatore. Il risultato? Ascoltando “okay” ci sembra di volare nello spazio, o, perché no, di fluttuare su un pianeta alieno.

frambo, Loomy, Perdonami

Anche stavolta Frambo e Loomy dimostrano la loro padronanza in quanto a stile, sempre urban per Loomy e trap per Frambo. Non solo musicalmente, s’intende, anche perché chiaramente a noi interessa anche il fattore moda. In entrambi i casi potremmo definirli irriverenti, un po’ come l’idea che abbiamo del “tipico ragazzo di strada”; solo che, i due artisti di casa La Clinica Dischi sembrano averne soltanto l’aspetto, visto che, come la canzone ci insegna, dopo aver commesso un errore sono pronti a chiedere di essere perdonati!