Scoprire è il primo disco degli Amore Psiche, un nuovo capitolo del progetto nato a Milano nel 2018 come canale espressivo per la dolcezza e la nonviolenza. Scoprire ci svela finalmente il mondo di questo trio, già anticipato dalla title-track, il secondo singolo “Dolce Illusione” e il più recente “Mostrati Fiera”. Un disco che è un invito a lasciarsi andare, a conoscersi di più, ad accogliere anche le sorprese, a scoprirsi.

La voce di una cyborg immaginaria ci accoglie nel primo brano dell’album e accompagna chi ascolta in atmosfere folk- rock attraverso incertezze e strade difficoltose, verso un orizzonte da scoprire, come il titolo. Ogni brano avvolge come un sentimento caldo e porta alla poesia delle piccole cose, alla riflessione che guida verso se stessi e il mondo in continuo mutamento, da assaporare con ritmo lento. Abbiamo preso un caffè con loro in zona Monumentale, ecco cosa ci hanno raccontato.

Che sensazione avete ora che sembra che tutto stia andando verso una nuova normalità?

Una sensazione piú tecnologica, la vita si é spostata sensibilmente nel digitale e incontrare le persone dal vivo sembra quasi irreale, la fusione tra reale e virtuale é piú avanzata. Siamo nel mezzo di un cambiamento epocale antropologico e sociale, é interessante farne parte.

Quali sono le cose banali” che vi mancavano? Un caffè al bar, per esempio?

Una camminata per mangiarsi un gelato insieme, una cena al ristorante, ovviamente i concerti, i cinema, qualsiasi attivitá crei comunitá. Non possiamo pensare di essere dati e numeri che si muovono nell’infosfera, siamo esseri pieni di emozioni, passioni, vulnerabilitá.

La scrittura di Scoprire è stata influenzata anche dal Covid e da quello che abbiamo vissuto? E da cosaltro?

In veritá i brani erano giá pronti prima della pandemia, avevamo giá colto i segnali del cambiamento, abbiamo solo allentato il processo e trovato pertugi tra un lock down e l’altro per registrare e completare il lavoro. L’influenza principale deriva dal senso di spaesamento, da quello che Paolo Benanti nel libro ” Digital Age” definisce “entropia esistenziale”, una condizione di scadimento di significativitá, depotenziamento di energia morale e decreativitá generali. Cerchiamo di dare ascolto a questa realtá per trasformarci, rinnovare il nostro stare nel mondo e andare verso una modalitá nuova e desiderabile.

Qual è il processo creativo che vi lega?

Siamo pagine vuote, non abbiamo paura di andare alla deriva e affacciarci sull’ignoto, non cerchiamo modelli a cui aggrapparci, una posizione difficile da sostenere ma in definitiva artistica. Ovviamente abbiamo le nostre influenze, gusti e ascoltiamo continuamente musica, questo ci unisce, é una rara fortuna esserci incontrati.

Perchè avete deciso di rifarvi al mito di Amore e Psiche?

Perché é tremendamente romantico, aulico, sa di antico ma é sempre attuale: a chi non interessa l’Amore? Qualcuno potrebbe pensare che sia in via di estinzione ma anche i cyborg probabilmente ne avranno bisogno, anche questo é interessante, é l’argomento piú importante per noi, il rispetto per la vita in tutte le sue forme.

Avete già in mente i prossimi piani?

Più o meno, poi la strada si traccia percorrendola, ci sono ostacoli continui e ogni volta che ne superiamo uno siamo piú solidi. Ci stiamo dedicando al prossimo disco con concentrazione, con attenzione a quello che accade intorno.

 

 

foto credits @ Simone Pezzolati