Tratto da una storia vera è il nuovo album del cantautore L’Ennesimo via La Lumaca Dischi. Un’opera generazionale, tra i tormenti di vita reale e un computer, un album scritto in più battute, nato tra le bozze dell’iPhone, fatto di suoni elettronici e strumenti reali, ore in studio, inchiostro su pagine sbiadite, ticchettio frenetico sulla tastiera del Mac. Dall’Indie pop alla Trap, dall’Elettronica al Lo-Fi questo è il genere di beat che ruota intorno al disco.

“Salirò , Sarò come un Free Drink, Che dura una vita”

L’ennesimo, ovvero Paolo Pasqua, ci racconta traccia per traccia il suo primo album.

Andare via
Crepuscolo. Mare. Sabbia. Celeste nei nostri occhi eterni, io e te senza troppi pensieri. Una fotografia che Facebook inghiottirà ingordamente, una notte di passione. Lampioni rossi. Baci. Grida. Lacrime. Alcol.

Freddo cane
L’ansia è il nemico comune della mia generazione che sballata da un progresso malato cresce con qualcosa dentro, un po’ tra le costole e il cuore, qualcosa di pesante e assetato di energia.

Free Drink
Voglio che la mia musica sia di tutti, che possa farvi bene come ha fatto a me. Ho vissuto per diversi mesi fuori dall’Italia, mesi in cui ho lavorato tanto, mesi in cui ogni giorno ho ascoltato queste canzoni per avere l’energia di tenere vivo questo sogno.

Polaroid
Non sono bravo con le parole. Le foto lo sono. Loro fanno esattamente quello che, secondo me, le parole dovrebbero fare. Esprimere, liberare, imprigionare.

TSEN
Era quasi l’alba e finite le parole, anche quelle più dure, ti alzasti, uscisti dall’aula e andasti verso il distributore di sigarette più vicino. Sentivo le tue parole ancora in testa, il tuo trucco sfatto e nero sulla mia pelle.

Camomilla
Tu mi calmavi come camomilla, fumavamo e chiudevamo il mondo fuori. Poi, ad un tratto, qualcosa è cambiato. Ora non so più che cosa dici, eri posto in cui migrare mentre ora torno con la bici.

1000 Pretese
Una canzone sull’amore, sulla leggerezza pesante dei 20 anni e in modo velato sulla socialità, sulla riflessione e su l’autoanalisi.

Romano Marino
Romano Marino morì a 13 anni. Con lui ho suonato, giocato, sognato, fumato, bevuto. Eravamo in un nostro mondo fatto di chitarre e di America, di pomeriggi fumati passati a suonare scordati. Con lui ho imparato tanto, con lui mi sono sentito vivo. È a lui che dedico questo album, questa vita, gli applausi e tutti gli sforzi.