Big News, è un nuovo viaggio fatto di ascolti nel panorama musicale italiano, quello dei grandi nomi e delle grandi produzioni. Un bollettino periodico, una selezione delle migliori release discografiche da ascoltare senza confini musicali.

Dardust (foto di cover) ha sempre cercato di unire il minimalismo pianistico con l’elettronica, creando un crossover a cavallo tra neoclassica e pop con elementi magici che provengono dalle colonne sonore, da un certo mondo club, dai fantasy movie, dalla musica romantica. Questa volta ha deciso di separare nettamente le sue due anime, di non creare sfumature, di non creare punti d’incontro. Bianco e Nero. Elettronica e pianoforte. Ogni tappa corrisponderà infatti a due singoli, uno dall’anima elettronica e l’altro in piano solo.

Parallel 43 (il parallelo della città natale dell’artista, Ascoli Piceno) rappresenta un ritorno alle origini ed è un brano con cui l’elettronica incontra il jazz e annulla le barriere di genere, senza disdegnare momenti di finezza melodica. Dardust ha cercato nuove contaminazioni, dalla UK Garage, al 2Step passando per le colonne sonore di Carpenter, Goblin e il Nujazz e, grazie a questa nuova passione, ha incontrato gli Studio Murena.

Quando è il secondo singolo estratto da GLOWING nuovo album di prossima uscita per L I M. Con il brano che segue l’uscita di BUBU, l’artista compie un altro passo nel suo percorso di scoperta e trasformazione. La traccia si concentra sulla sensazione di perdita, sia interiore che esteriore. Quando perdi qualcuno nella tua vita, il tuo corpo affronta questa sensazione, tendendo alla sopravvivenza e ad adattarsi al cambiamento. La transizione e la sensazione di perdere parti di te stesso e delle persone che ami determinano il cambiamento nella percezione della realtà. “Quando” inizi a sentire che hai bisogno di te stesso, per sopravvivere, è allora che il cambiamento sta già accadendo, il momento è arrivato, non puoi più evitarlo.

Piccolo è la prima canzone scritta dopo aver finito Presto che ha fatto capire a Generic Animal che stavo ripartendo
da capo, con un nuovo percorso. Aveva appena ricominciato ad andare dalla psicologa ma sistematicamente a rovinarsi la giornata. Piccolo è il suo nuovo singolo, una finestra sul nuovo disco “Benevolent”, fuori per la Tempesta Dischi a marzo, che del prossimo progetto è prima traccia e delizioso assaggio. Un pezzo pop rock come quelli di una volta, con una piccola crisi d’identità. Una voce, un synth, due chitarre, un basso, una batteria.

Due anni dopo Presto, che lo ha confermato tra gli artisti più innovativi e spiazzanti del panorama italiano, Generic Animal – all’anagrafe Luca Galizia – torna con un pezzo intimo e introspettivo, che lo vede di nuovo accanto al fedele socio artistico Fight Pausa e Giacomo Ferrari. Un po’ più upbeat rispetto ai suoi precedenti lavori, Piccolo è un singolo da fischiettare, come il più leggero Paul Simon.

Fuori per Bomba Dischi e Island Records Uscire di Scena è il nuovo EP in 4 tracce di Franco126. Una nuova serie di canzoni che chiude idealmente la “sequenza cinematografica” di immagini in musica iniziata lo scorso anno con l’album Multisala Oltre al brano Fuoriprogramma uscito lo scorso dicembre,  contiene i tre brani inediti Scandalo, Solo al Mondo e la title track Uscire di Scena.

Uscire di Scena è l’occasione per Franco126 di festeggiare i traguardi raggiunti con il suo secondo album da solista e chiudere un cerchio prima dei concerti programmati per la primavera 2022 per la prima volta nei palazzetti italiani.

𝘓𝘪𝘣𝘢𝘯𝘰 parla di me. Parla di me a 6 anni, quando perdevo sempre sangue dal naso e a volte credevo che sarei morto dissanguato. Parla di me a 13 anni, quando avevo paura di tuffarmi dagli scogli ma si buttavano tutti e tu che cazzo facevi mica potevi essere l’unico che non si buttava. Parla di me a 20, 30, 40, 50 anni che non sopporto la routine e muoio all’idea di fare sempre la stessa cosa tutti i giorni della mia vita.”

Scrivendo questo pezzo Mille Punti si è accorto che la sua è una storia di ᴘᴀᴜʀᴇ: alcune le ha superate, altre sono rimaste, altre ancora sono arrivate col tempo. Metterle tutte in un pezzo e vederle lì in fila gli ha fatto esclamare “questo sono io, al 100%”.

Ku è il nuovo singolo della songwriter e producer LNDFK, l’ultimo estratto ad anticipare l’uscita del suo album d’esordio per l’etichetta di New York Bastard Jazz Recordings, licenziato in Italia da La Tempesta. Co-prodotto, così come l’intero album, con Dario Bass, il brano è un viaggio sonoro attraverso jazz, future soul e beat elettronici sperimentali. Ispirato alla graphic novel e al film “Sin City” e alla sua protagonista assassina Miho, “Ku” disegna nel suo incedere la storia di Miho, riflettendo sia la sua bellezza – la prima metà della canzone – sia le sue tendenze omicide – la seconda metà – per creare una straordinaria giustapposizione, che culmina in un finale ambient che suggerisce la vulnerabilità e la pace interiore del personaggio.

Ku segue i due precedenti singoli di LNDFK, Don’t Know I’m Dead or Not (feat. Chester Watson) e How Do We Know We’re Alive (feat. Pink Siifu), brani dai confini sfumati, tra alternative R&B, jazz e hip-hop, con due stelle nascenti della scena alt-rap americana.

Non è una canzone d’amore, ma anche sull’amore ragiona, arrivando poi a toccare tematiche più ampie, lasciando spazio a riflessioni di natura differente, dal cambiamento climatico all’accettazione di sé. È amara, forte e romantica come può essere un “Fiore d’inverno” quando “Fuori fa freddo ma cresco”.

Dolce melodia pop, il rapper Dutch Nazari prende spunto dalla propria vita ma nel testo di Fiori d’inverno, secondo brano estratto dal disco in arrivo per Undamento, lascia solo qualche indizio personale, mantenendo tutto un po’ segreto, nascosto, gioca con le parole, ironizza e colpisce con un testo ricco di riflessioni più generali che appartengono a un’intera generazione. E così come alcune tipologie di fiori riescono a crescere e a sbocciare con il freddo dell’inverno, allo stesso modo dopo essere caduti è possibile rialzarsi.

La mia Patria attuale è il nuovo disco di Massimo Zamboni, fuori per Universal Music Italia e prodotto da Alessandro “Asso” Stefana, storico chitarrista di Vinicio Capossela. Nell’album che arriva a più di dieci anni di distanza dall’ultimo progetto solista riaffiorano echi di quelle band che con il nome di CCCP e CSI hanno segnato la storia del punk e del rock nel nostro Paese ma inaugura un nuovo percorso della propria carriera artistica, focalizzandosi su una dimensione più cantautorale, con testi di natura più letteraria e la voce come principale mezzo di espressione.

La mia Patria attuale è una fotografia in tempo presente di un Paese incapace di distinguere la propria Storia dall’oblio e che ha lasciato la parola “Patria” alle narrazioni intossicate e incattivite della propaganda. Un album dedicato all’Italia in un momento in cui prevale – giustificata – la mancanza di fiducia e di affezione e il sentimento della speranza non è mai stato così flebile nella coscienza dei suoi cittadini.